Appalti, Erba guarda a Lecco. Ed è sempre più lontana da Como

Prima la decisione (contestata) di affidare i lavori pubblici alla Comunità Montana. Poi le critiche a Villa Saporiti per i ritardi, adesso la convenzione con la provincia confinante

Eerba

Erba entra in provincia di... Lecco. Almeno per quanto riguarda le gare dei lavori pubblici. La notizia è emersa ieri dalla conferenza dei capigruppo: ai rappresentanti politici è stata sottoposta la “Convenzione relativa al conferimento alla Provincia di Lecco delle funzioni di stazione unica appaltante”, un accordo che verrà discusso a breve dal consiglio comunale. Il Comune potrebbe presto sciogliere la stessa convenzione che lo lega da anni alla Provincia di Como.

Il colpo di scena arriva dopo mesi di polemiche e discussioni sul fronte degli appalti pubblici. Quando nel 2022 l’amministrazione di Mauro Caprani è entrata in carica, Erba aveva la sola Provincia di Como come stazione appaltante: Villa Saporiti gestiva le gare per progetti e contratti onerosi, quelli che la legge impedisce di gestire allo stesso Comune per evitare conflitti di interesse.

La prima svolta è arrivata all’inizio del 2024, quando l’amministrazione comunale ha deciso di affiancare alla Provincia di Como una seconda stazione appaltante: la Comunità Montana del Triangolo Lariano. All’epoca i gruppi di minoranza storsero il naso, ma il sindaco spiegò che la scelta era dettata dalla necessità di accelerare i tempi. Avendo meno Comuni da gestire rispetto a Villa Saporiti, la Comunità Montana avrebbe garantito tempi di attesa più brevi per l’indizione delle gare.

In seguito gran parte del lavoro sul fronte degli appalti è stato svolto proprio dalla Comunità Montana, ma non sono mancati alcuni affidamenti alla Provincia di Como principalmente per gare che riguardano i servizi.

Nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale, Fratelli d’Italia - che a settembre ha rotto con gli alleati di centrodestra ed è passato in minoranza - ha sollevato il caso: «Ci chiediamo perché tutti gli appalti vengano conferiti alla Comunità Montana, e non alla Provincia di Como che pure ha maggiore esperienza e una struttura più ampia» hanno rimarcato prima la capogruppo Luisella Ciceri e in seguito Paolo Corbellini, presidente del circolo erbese del partito.

Caprani, in quel frangente, ha ribadito che «possiamo scegliere fra la Provincia di Como, a cui recentemente abbiamo affidato la gara per alcuni servizi, o alla Comunità Montana. Se per i lavori pubblici scegliamo la Comunità Montana, è perché in 30-40 giorni fa il lavoro che la Provincia fa (se va bene) in sei mesi».

Una stoccata che non è piaciuta ai diretti interessati. A quanto risulta, da Villa Saporiti sarebbe anche partita una lettera indirizzata all’amministrazione comunale: i funzionari responsabili della stazione appaltante provinciale avrebbero bollato come infondate le dichiarazioni del sindaco, rimarcando il fatto che non sono mai giunte lamentele relative a presunte inefficienze.

In un clima da guerra fredda tra Palazzo Majnoni e Villa Saporiti, è spuntata la sorpresa: Erba è pronta a servirsi della Provincia di Lecco come stazione appaltante. Ad oggi, sulla carta, restano in vigore anche le convenzioni con la Provincia di Como e la Comunità Montana, ma la sensazione è quello fra i due enti provinciali si possa trasformare in un passaggio del testimone.

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