Asme Servizi, la storica municipalizzata erbese chiude: in quattro perdono il posto

Choc Inatteso epilogo per i dipendenti della municipalizzata di Erba che si occupa di parcheggi e insegne. L’incontro con il sindaco Caprani: «Assunti con contratto privatistico, impossibile per il Comune assorbirli»

Il 31 dicembre chiuderà la municipalizzata Asme Servizi, quattro dipendenti resteranno senza lavoro.

La notizia è stata comunicata lunedì ai diretti interessati dal sindaco Mauro Caprani: «Abbiamo provato tutte le strade - dice - ma sono stati assunti dalla municipalizzata con un contratto privatistico, il Comune non può assorbirli. La chiusura di Asme? È stata decisa lo scorso anno dal consiglio comunale alla luce della legge Madia».

Asme Servizi è la storica municipalizzata erbese. Anni fa si occupava di tutto, dalla manutenzione stradale alla cura dei cimiteri, poi è stata progressivamente svuotata: attualmente cura la gestione delle aree di sosta a pagamento in città e davanti all’ospedale Fatebenefratelli, la manutenzione delle insegne pubblicitarie e la gestione dei parchimetri a Eupilio.

Ricavi per 240mila euro

Nel 2021 i ricavi sono stati pari a 240.667 euro, l’anno precedente 383.932 euro: siamo lontani dalla soglia del milione di euro necessaria perché una municipalizzata possa restare aperta.

«Così - spiega il sindaco - stabilisce la legge Madia, non c’è modo di aggirare la norma: la municipalizzata va chiusa, come ha deliberato il consiglio comunale nel dicembre 2021. Si è ovviamente posto il problema dei quattro dipendenti e abbiamo fatto di tutto per salvare i loro posti».

Se fossero dipendenti comunali, o avessero lavorato per il pubblico in passato, sarebbe più semplice: si potrebbero assorbire, anche perché il servizio di gestione della sosta dal primo gennaio 2023 verrà internalizzato e probabilmente dovrà occuparsene la polizia locale.

«Invece - dice Caprani - sono stati assunti direttamente dalla municipalizzata con contratti di tipo privatistico. La legge vieta espressamente alle pubbliche amministrazioni il riassorbimento di personale che non sia mai transitato dall’ente, posto che comunque bisognerebbe avere posti liberi e non bisognerebbe sforare il limite della spesa per il personale».

Insomma: «Non posso dire “li riassumiamo noi”, in barba ai concorsi pubblici. Abbiamo tentato anche altre strade, come ho spiegato lunedì ai dipendenti, ma erano tutte a fondo cieco».

Il parere legale

La passata amministrazione stava trattando però l’assorbimento di Asme in una municipalizzata più grande, in questo modo si sarebbero salvati i posti di lavoro. Le risulta? «Mi risulta. Ma c’è un parere legale agli atti di Asme che parla di strada impraticabile, verrebbero aggirate le norme sulla trasparenza e sulla pubblicità. Senza contare i costi, difficilmente sostenibili per il Comune, per il passaggio dei dipendenti».

Questo è l’unico epilogo possibile? «Allo stato attuale sì. È frutto di scelte politiche che negli ultimi 15 anni hanno portato al progressivo svuotamento di ogni funzione per Asme. Se chiedete a me, ma è un parere personale e non si può tornare indietro, forse avrei percorso una strada opposta: rendere sempre più grande la partecipata, aggiungendo nuove funzioni e personale, così da superare ampiamente quel milione i euro previsto dalla legge Madia».

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