Bongiasca critica il “non voto”: «Avrebbero dovuto trovare il tempo». Poi espone l’agenda: la priorità è il Patria

Provincia Il riconfermato presidente promette: «Risolveremo il problema del piroscafo. La Regina? Basta chiusure»

«Al voto erano chiamati gli amministratori, sindaci e consiglieri comunali, ovvero i primi che dovrebbero dare l’esempio agli altri cittadini. Credo che il tempo per venire a votare avrebbero dovuto trovarlo. Sono anche dispiaciuto che non sia venuto il sindaco di Como. Ne prendo atto e continuo il mio lavoro».

Le prime parole del rieletto presidente della Provincia di Como,Fiorenzo Bongiasca, sono state per chi ha “disertato” l’urna nella giornata di domenica. Amministratori e sindaci ammessi al voto erano 1763, ma se ne sono presentati 769 con un’affluenza pari al 43,62%. L’affluenza più alta sul lago, a Menaggio, con 216 votanti su 319 aventi diritto (oltre il 55%). «Da presidente e amministratore il rispetto per le istituzioni è importante – ha ripreso Bongiasca – Anche per mettere una scheda bianca, ma avrebbero dovuto venire».

L’agenda e il Patria

Il neo rieletto presidente, affiancato da Ettore Pelucchi, sindaco di Ponte Lambro, e da Mario Pozzi, sindaco di Centro Valle Intelvi (entrambi consiglieri), ha poi passato in rassegna vari temi che sono anche una sorta di guida programmatica di quello che avverrà nei prossimi mesi. Partendo dal piroscafo “Patria” e dal rischio di vederlo fermo per altri tre anni, visto il parere negativo dato dalla Navigazione a dare spazio in uno dei due cantieri che ha in concessione a Dervio e Tavernola, gli unici che sarebbero in grado di ospitare il “Patria” per le opere che necessitano.

«Io voglio risolvere il problema, anzi la Provincia risolverà il problema – ha detto Bongiasca – La Navigazione ci ha risposto che per tre anni non avranno spazi visto l’aumento della flotta e la necessità di opere di manutenzione dei suoi battelli. Ho però già scritto in Regione Lombardia e anche al Ministero dei Trasporti. Aspetto un appuntamento con loro per capire quello che potrà essere fatto. La Provincia non è ferma su questo tema, ci tengo a precisarlo». I lavori allo storico piroscafo, attraccato da tempo davanti a Villa Olmo, dovrebbero durare almeno due o tre mesi, sempre ammesso che si trovi un cantiere in cui condurlo.

L’ex San Martino

C’è poi il tema caro a Bongiasca, che riguarda l’ex ospedale psichiatrico del San Martino e il progetto di spostarci il Setificio: «Sto aspettando un incontro con il Comune – ha replicato il presidente della Provincia – Da quando è stato eletto il sindaco Rapinese l’ho incontrato mezzora la scorsa estate e dieci minuti nei giorni scorsi. Mi ha però garantito che dopo le feste di Natale ci troveremo. Non so cosa lui possa pensare del San Martino, ne potremmo comunque discutere».

La Regina

Non potevano mancare considerazioni sulla Regina: «Per il momento non sono previste altre chiusure – ha detto Bongiasca – Voglio però ricordare che non stiamo costruendo il box per un’auto, ma una variante da 9 chilometri e mezzo in galleria, credo che gli imprevisti possano anche esserci. Un’opera del genere qualcosa muove per forza ma per il momento non sono previste altre chiusure».

In conclusione di conferenza stampa c’è stato tempo anche per parlare del dormitorio invernale per i senzatetto, «che apriremo noi con la gestione della Caritas. Il Comune? Non metterà niente, faremo tutto noi a partire dallo stabile messo a disposizione».

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