Canzo, furti in ambulatorio e cartelli di addio. I dispetti misteriosi al medico di base

Un manifesto che ne annuncia l’imminente pensionamento è solo l’ultimo episodio. La dottoressa: «Lavoro dodici ore al giorno con duemila pazienti, non mi merito tutto questo»

Canzo

Il furto dei diplomi appesi nella sala d’attesa. Poi la sparizione di una collezione di minerali presenti nell’ambulatorio. E, infine, negli scorsi giorni, un cartello falso in cui si comunicava il prossimo pensionamento. Ce n’è a sufficienza, da parte della dottoressa Sabrina Forni, per parlare di una serie di “cattiverie” nei suoi confronti e persino di minacce da qualche paziente o ex paziente. Un clima ostile del quale non riesce a spiegarne le motivazioni.

Per quanto riguarda il furto dei diplomi il medico di base si è già rivolto ai Carabinieri per fare denuncia, ma non è certo quello che la preoccupa. Il cartello che ne annunciava il pensionamento è certo più fastidioso. «Si tratta di una serie di cattiverie che sto subendo da tempo e che non credo di meritare. Sono stata assente una settimana per problemi personali legati a mia mamma e mi hanno detto che sulla porta dello studio, qualcuno aveva affisso un cartello in cui si comunicava il mio pensionamento a breve. E, addirittura, si suggeriva ai pazienti di trovare un nuovo medico di base – spiega la stessa dottoressa Forni -. Appena sono tornata ho affisso un cartello in cui si spiegava che queste voci sono assolutamente false, che ho ancora altri cinque anni di lavoro».

Nel suo volantino, il medico di base, ha anche alzato un po’ i toni, d’altra parte si tratta di una situazione che si trascina da mesi: «Non voglio mettere le telecamere all’interno della sala d’attesa perché mi sembra davvero assurdo, io cerco di prodigarmi in tutte le maniere per aiutare i miei pazienti. Mi sono stati imposti altri 500 pazienti e chiaramente sono ancora più in difficoltà, avendo raggiunto il limite dei 2.000 e dedicando al lavoro 12-13 ore al giorno. Mi hanno molto deluso queste cattiverie, perché mi sembra di essere disponibile ed educata, educazione che spesso manca da parte appunto dei pazienti».

E aggiunge: « Mi hanno rubato due diplomi affissi all’interno dello studio, li ho sostituiti con delle copie scrivendo: “Diploma copia per i ladri”, mi hanno rubato anche una collezione di minerali che mi avevano donato e poi, a concludere, questa serie di cattiveria: il cartello esposto sulla porta d’ingresso ad annunciare il mio pensionamento».

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