C’è da rifare la vecchia carta di identità: duemila erbesi all’assalto dell’anagrafe
Entro agosto il documento cartaceo dovrà essere sostituito da quello elettronico. L’assessore Redaelli organizzerà delle giornate dedicate per evitare il collasso degli uffici
Erba
Duemila erbesi dovranno rifare la carta d’identità entro il 2 agosto 2026. Dal giorno successivo, indipendentemente dalla scadenza, i vecchi documenti cartacei non saranno più riconosciuti, come previsto da un regolamento europei del 2019. In città le persone coinvolte sono moltissime (un cittadino su otto), tanto che il Comune organizzerà dei “carta d’identità day” dedicando tutto il personale disponibile al rilevamento dei dati e delle impronte digitali.
Il caso è emerso nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale. Presentando i programmi per il 2026, l’assessore ai servizi demografici Matteo Redaelli ha ricordato che «dal 3 agosto 2026 le vecchie carte d’identità cartacee non avranno più alcun valore, indipendentemente dalla scadenza. Ci stiamo organizzando per tempo, perché il tema riguarda circa duemila cittadini erbesi».
Dal 3 agosto, se non chiederanno la carta d’identità elettronica (Cie), queste persone non potranno più prendere un aereo, se non con il passaporto. Si tratta insomma di accogliere in municipio duemila cittadini nel giro di otto mesi: se gli sportelli lavorassero anche i sabati e le domeniche, dovrebbero ricevere in media otto persone al giorno; il conto sale a undici se contiamo solo i giorni feriali.
Fattibile, certo, ma l’obiettivo è far arrivare il messaggio per tempo: se tutti si svegliassero a luglio, sarebbe impossibile accontentare tutte le richieste. Ecco perché, prosegue l’assessore, «organizzeremo dei “carta d’identità day”, delle giornate dedicate in cui il personale dell’ufficio anagrafe lavorerà solo alle richieste per le carte d’identità elettroniche; i cittadini, una volta che avremo l’elenco delle date, potranno prenotare un posto».
Le prenotazioni, ovviamente, sono aperte tutto l’anno, ma nelle giornate ordinarie i funzionari hanno anche altro di cui occuparsi e c’è un limite massimo di persone che riescono ad accontentare nel corso di una mattina.
La Cie viene rilasciata dal Ministero dell’Interno, ma spetta ai funzionari comunali raccogliere la documentazione e rilevare le impronte digitali; dopo aver fissato l’appuntamento, i cittadini devono presentarsi con una fototessera, la vecchia carta d’identità cartacea e la tessera sanitaria. Una volta pronto, nel giro di una settimana, il documento nuovo documento viene spedito da Roma a domicilio o in municipio per il ritiro.
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