C’è il via libera del Tar agli islamici. Sarà possibile usare il capannone di via Milano per il Ramadan

Cantù Si sblocca la situazione a favore di Assalam. Latorraca: «Diritto di culto negato dal Comune»

Anche a Cantù, per vie legali, si sblocca la situazione a favore dell’associazione Assalam: la comunità musulmana potrà utilizzare per il Ramadan, il mese del digiuno, il capannone di via Milano al centro di una contesa legale tra la stessa associazione e il Comune di Cantù. A riferirlo, sono gli avvocati Vincenzo Latorraca e Michele Luraghi. «Come già comunicato i giorni scorsi, il Tar Milano ha concesso il decreto cautelare all’associazione Assadaka di Erba ritenendo integrati i presupposti del pregiudizio grave ed irreparabile - scrivono - Anche l’Associazione Assalam ha subito il diniego all’uso temporaneo dell’immobile di proprietà da parte del Comune di Cantù e, a seguito del ricorso promosso, ha ottenuto dallo stesso Tar un decreto cautelare, con la stessa motivazione, in forza del quale potrà iniziare il Ramadan il 21 marzo», si legge.

«Il Tribunale Amministrativo ha poi fissato l’udienza collegiale per il prossimo 4 aprile - aggiungono - La specificità da sottolineare per la vicenda canturina è che l’Amministrazione comunale, per la quarta volta, ha negato l’uso temporaneo nonostante il Tar avesse riconosciuto, nelle tre precedenti occasioni, per garantire l’esercizio del diritto di culto, la possibilità di utilizzare la struttura, in via occasionale e temporanea, proprio per le celebrazioni del Ramadan. Alla luce delle precedenti pronunce, il diniego del Comune appare ancora più irragionevole e privo di reali motivazioni. La conseguenza è la negazione del diritto di culto che, ancora una volta, viene garantito esclusivamente dall’intervento del giudice».

Il sindaco Alice Galbiati aveva replicato affermando: «Assalam viola le previsioni del Pgt da 6 anni e da 6 anni il Comune è stato obbligato a plurimi contenziosi che si sarebbero potuti evitare». Nel decreto del Tar, intanto, l’istanza dei legali di Assalam è stata accolta. «Sussistono i presupposti di estrema gravità ed urgenza tali da non consentire la dilazione della trattazione della domanda cautelare», si legge nel decreto del Tribunale Amministrativo Regionale.

Quindi: «L’annullamento previa sospensione dell’efficacia, del provvedimento del 9 marzo a firma del dirigente del Comune di Cantù, avente ad oggetto “Ramadan 2023”, nonché di ogni altro atto presupposto, connesso e consequenziale». Tradotto: la comunità islamica potrà utilizzare il proprio immobile di via Milano per celebrare il Ramadan.

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