Nidi di cigni e cicogne: così l’isola dei Cipressi “dimentica” i canguri

Pusiano L’area riprende a vivere con la primavera. Il proprietario Gavazzi: «Nello stagno anche molti girini. Nell’oasi sono in crescita pure api, cince e germani»

Non è più l’isola dei canguri ma l’Isola dei Cipressi è sempre un posto splendido, soprattutto in questo periodo in cui nidificano i cigni e le cicogne, ci sono centinaia di girini nello stagno, poi api, cinciallegre e molto altro. Un luogo magico, quasi fatato, separato da un lembo di acqua dalla provinciale Como - Lecco e dalla routine quotidiana.

Quest’estate per l’Isola dei Cipressi sarà la prima senza i canguri, sequestrati ad ottobre dello scorso anno, nonostante i molti pareri contrari e la raccolta in pochi giorni di 2.700 firme per mantenerli a Pusiano.

La ripartenza

«Una copia di cigni ha scelto l’isola per nidificare. Anche le cicogne preparano il nido. Nello stagno sono apparsi centinaia di girini – spiega Gerolamo Gavazzi proprietario dell’isola -. Le api hanno passato bene l’inverno e ora le cinque famiglie hanno iniziato la loro frenetica attività di raccolta del polline promettendo una ricca stagione di ottimo e genuino miele. Le cince in gran quantità hanno riempito le cassette predisposte per la loro nidificazione. Per non parlare dei numerosi germani e di tanti altri abitanti abituali di questa oasi naturalistica di pace».

Insomma il sequestro dei canguri è alle spalle, ma ci si pensa ancora. I 13 canguri nani o wallaby (per dimensioni non si possono definire canguri) sono stati portati in un altro luogo per violazione dell’articolo 6 della legge 150 del 1992, che disciplina i reati sul commercio internazionale delle specie in via di estinzione. Il giudice ha disposto la confisca dei canguri e la loro assegnazione diretta al Corpo forestale dello Stato, alcuni giorni fa i militari hanno catturato i 13 canguri portandoli in Toscana in un parco.

Spiegava allora il proprietario dell’isola Gerolamo Gavazzi: «La nostra Fondazione ha vissuto una vicenda singolare che ha avuto grande scalpore e risonanza mediatica molto vasta. Nel 1991 fu acquistata da un rivenditore di animali una copia di wallaby. Erano chiusi in una gabbia; suscitavano tenerezza e compassione. Li liberai sull’Isola dei Cipressi nel lago di Pusiano. Circa cinque anni dopo venne promulgato dal Ministero dell’Ambiente un decreto che vietava e vieta la detenzione di animali considerati pericolosi. Tra gli animali “feroci” inspiegabilmente furono inclusi nella lista tutte le specie di canguro, compreso i docili e timidi wallaby».

«Informatevi sui wallaby»

Prosegue oggi Gavazzi: i suoi canguri sono lontani e ha chiesto al Nucleo Cites Ponte Chiasso dei Carabinieri, che si occupato del sequestro, il loro stato di salute oggi.

«Ci hanno comunicato che ora i wallaby sarebbero 11 e non più 13. Ci riferiscono infatti che ne sarebbero quindi già morti un paio. Crediamo che sia una cosa sensata se il Nucleo Cites Ponte Chiasso dei Carabinieri si informasse sul benessere di questi animali. I privati non hanno accesso e non possono avere informazioni dalla struttura che li detiene. Pensiamo poi che sia corretto dare informazioni ai molti che le richiedono».

I carabinieri hanno spiegato di non essere competenti territorialmente ma di avere intenzione di attivare il nucleo Cites competente per territorio.

Per quanto riguarda invece gli sbarchi sull’Isola dei Cipressi proposti dalla Pro Loco di Bosisio Parini il primo è previsto per sabato 16 luglio ed è già tutto esaurito, domenica 17 appuntamento alle 10, poi mercoledì 20 alle 16, sabato 30 alle 10 e si va poi ad agosto quando sono previsti sei appuntamenti.

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