
Diventano dei modellini gli “aerei della morte” che bombardarono Erba
Due appassionati li hanno ricostruiti con grande precisione degni di un museo
Emilio Magni
Sono già, forse, i più documentati e spiegati in tanti loro particolari i due bombardamenti americani su Erba del 30 settembre e primo ottobre 1944. Adesso però si aggiungono altri ulteriori preziose conoscenze, piccole, grandi informazioni che contribuiscono a rendere ancora più grave quel tragico evento, attualmente molto presente nella memoria della gente di Erba.
È accaduto che in questi ultimi anni due appassionati cultori del modellismo, oltre storici molto attenti delle guerre mondiali, Claudio Formenti di Erba e Pier Giorgio Citterio di Anzano del Parco, hanno ricostruito in un diorama tre modellini, in scala ridotta di 48, dei 18 velivoli bombardieri dell’U.S. Air Force americana, che decollando da Porretta in Corsica, giunsero nel cielo sopra a Erba il primo ottobre, una domenica, compiendo il secondo bombardamento dopo che il primo aveva già lasciato sul terreno 77 morti.
Gli aerei erano i famosi B26-45-Mo Marauder (chiamati “predoni del cielo”), alcuni dei quali non erano stati mimetizzati quindi luccicanti sotto il sole della bella giornata di inizio autunno. Quel luccichio colpì alcune persone che avevano visto la squadriglia spuntare da dietro il Bollettone. «Varda m’è lusisan, che bei». Qualche attimo dopo fu una terribile esplosione di bombe.
Questi modellini non sono da prendere come una celebrazione di un avvenimento che ha portato tanto lutto. Ma semplicemente documenti reali che potrebbero finire nel museo civico. Sarebbe cosa molto importante per Erba che non ha nemmeno dedicato un monumento ai suoi morti:”El custava tropp”. E questo non è bello per la città.
Formenti e Citterio hanno ricostruito i tre modellini, uno dei quali non mimetizzato, con tutti i loro particolari, non solo all’esterno, ma anche dentro la carlinga, cloche, tutti i comandi, le mitragliatrici: un lavoro di grande bravura e assai scenografico. Per la ricostruzione hanno navigato intensamente in internet, trovando molte informazioni e immagini, tanto da poter ricostruire i modelli con grande precisione. Hanno avuto la collaborazione dell’ingegner Raffaele Serio. Grazie alle immagini recuperate e utilizzate per ricostruire i bombardieri è stato possibile avere la conferma che a comandare la seconda missione “Obiettivo Erba” è stato il capitano R.W.Childres, il Group Operation Officer, il capo dell’intero Gruppo di Porretta. Costui, visto il fallimento della missione del giorno prima, ha deciso di guidare lui la seconda operazione. È emerso che la relazione della seconda missione è stata tenuto dal tecnico di bordo Delbert E. Kreteschmar. Si conoscono così anche i nomi di alcuni degli altri piloti. Dalle ricerche sono emersi anche i nomi dei piloti del “giorno prima”.
Formenti e Citterio hanno spigato come sono riusciti a ricostruire i velivoli: «Per quanto riguarda gli interni degli aerei ci siamo attenuti alle indicazioni di Dana Bell, uno studioso aeronautico statunitense che ha esaminato i veri B26 “Marauder”, è stato un lavoro lungo anche di modifiche e di correzioni». Il diorama ha partecipato a vari concorsi e li ha vinti quasi tutti. I costruttori hanno avuto anche i complimenti del generale Gianmarco Bellini, pilota del caccia che nel 1991 fu abbattuto nella prima guerra del Golfo. Fu fatto prigioniero assieme al motorista Marco Cocciolone. Bellini ora è generale in pensione.
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