Erba, controlli sull’Imu: «Troppe anomalie. C’è chi paga poco»

Imposte L’assessore Redaelli annuncia le verifiche: «Prima di procedere ci confronteremo con gli interessati. In molti casi importi troppo bassi senza certificazioni»

Qualcuno non paga l’Imu, altri lo fanno applicando valori medi inferiori a quelli stabiliti dal Comune. Succede da anni con i proprietari di terreni fabbricabili, ma nessuno si è mai preso la briga di verificare caso per caso: lo faranno nei prossimi mesi gli uffici finanziari, per poi chiedere il conto a decine di erbesi. «Lo faremo internamente con i nostri funzionari - garantisce l’assessore alle finanze Matteo Redaelli - per poi confrontarci con i cittadini interessati. Nessuno riceverà cartelle di accertamento a sorpresa, ma tante situazioni vanno chiarite».

Le verifiche sui valori dei terreni fabbricabili (sul territorio erbese si contano a decine) sono la missione principale per gli uffici finanziari nel corso del 2024. Non c’è fretta, anche perché queste anomalie - proprietari che non pagano l’Imu o pagano cifre molto basse dopo aver presentato autocertificazioni non garantite da un tecnico abilitato - non sono mai state controllate.

«I Comuni - spiega Redaelli- definiscono dei valori medi su cui i cittadini, normalmente attraverso il commercialista, calcolano l’Imu dovuta. Per quanto riguarda i terreni fabbricabili, non ancora edificati, le anomalie sono molte». In municipio ci sono tante autodichiarazioni presentate negli anni da persone che certificano valori molto inferiori per i propri terreni rispetto ai valori previsti dal Comune, portando svariate giustificazioni: potrebbero anche avere ragione, ma nella maggior parte dei casi mancano le certificazioni da parte di tecnici abilitati. Il Comune si è sempre fidato sulla parola. Il sospetto poi è che tanti proprietari di terreni fabbricabili l’Imu non la paghino proprio.

«La prima fase del lavoro - dice Redaelli - prevede la predisposizione dell’elenco di tutte le aree fabbricabili presenti nel Pgt, si contano a decine. Per ogni caso, valuteremo prima di tutto se i proprietari pagano l’Imu; se la pagano, verificheremo che lo facciano secondo i valori stabiliti dal Comune». Dopo aver individuato gli evasori totali, che riceveranno un accertamento con l’invito a pagare secondo i valori stabiliti dal Comune, resterà una lista di “sospetti”: persone che pagano sì, ma forse troppo poco. Difficile quantificare oggi i casi, con tutta probabilità saranno più di cinquanta. I tecnici prepareranno una relazione per ogni singolo caso e i proprietari dovranno giustificare il pagamento di cifre inferiori rispetto a quelle stimate dagli uffici.

«Non so quanto potremmo incassare in più da questa attività di accertamento - dice l’assessore, rispondendo alla domanda più ovvia - siamo in una fase preliminare». Se emergessero effettivamente decine di casi, si parlerebbe di decine di migliaia di euro, ma tutto dipenderà dall’esito dei controlli. «È la solita questione del fisco “amico”: tutti devono pagare il giusto per poter abbassare la pressione fiscale, ma il procedimento sarà bonario. Gli erbesi non riceveranno ingiunzioni da società esterne come è accaduto in passato, verranno contattati e potranno spiegare perché hanno pagato meno del dovuto». Per gli eventuali evasori totali, ovviamente, ci sarà poco da discutere: dovranno iniziare a pagare.

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