Erba, le liste d’attesa e il problema medici: «Difficile trovarli»

Sanità Migliora la situazione delle visite specialistiche anche se rimane aperta la questione del personale. La chirurgia è il reparto maggiormente in sofferenza

In un momento critico segnato dalla necessità di assumere nuovo personale, in particolare per il reparto di chirurgia e nel comparto infermieristico, l’ospedale Fatebenefratelli ha aggiornato le liste d’attesa per le visite specialistiche e gli esami diagnostici. I rilevamenti sono stati effettuati a novembre: rispetto a settembre crescono le code per visite pneumologiche, urologiche, cardiologiche e ginecologiche, per tutti gli altri settori ci sono miglioramenti. Sempre più brevi le attese per gli esami.

Medicina riabilitativa

I giorni di attesa sono riferiti a visite ed esami programmabili, senza carattere di urgenza. A fronte di una prescrizione urgente del medico di famiglia, l’ospedale risponde sempre entro i termini previsti dalla normativa regionale. La lista delle attese per le prestazioni programmabili resta comunque la migliore analisi possibile per comprendere la velocità di risposta alle istanze dell’utenza ed eventuali criticità interne.

Partiamo dalle visite. Rispetto a settembre si registrano miglioramenti diffusi: calano i giorni di attesa nel comparto diabetologico, nella medicina fisica e riabilitativa, in oncologia (da 34 a 4 giorni) e ortopedia (da 59 a 5). Stabili, con lievi miglioramenti, anche neurologia e oculistica. Le visite e le prestazioni dermatologiche restano invece sospese. Come ha dichiarato più volte il direttore sanitario Pierpaolo Maggioni, l’ospedale è alla ricerca di un dermatologo difficilissimo da trovare: «Gli specialisti in questo campo - osserva Maggioni - preferiscono ormai la libera professione al lavoro in ospedale».

«Gli specialisti preferiscono ormai la libera professione al lavoro in ospedale»

I tempi di attesa per le visite peggiorano in quattro comparti. Pneumologia (da 120 a 177 giorni), urologia (da 70 a 112), cardiologia (da 77 a 146) e ginecologia (da 16 a 125). Le motivazioni sono variabili: in alcuni casi si tratta di recuperare gli arretrati, il reparto di ginecologia ad esempio ha subito un notevole ricambio interno nel corso degli ultimi mesi, in altri pesa la mancanza di personale.

A questo proposito, l’emergenza è soprattutto fra i chirurghi. A fronte delle dimissioni del primario Andrea Porta e di alcuni collaboratori diretti in strutture del Milanese, l’ospedale ha individuato il successore solo pochi giorni fa: è Silvio Marco Scalambra. «Ora - ha spiegato il direttore generale Damiano Rivolta - stiamo proseguendo con la selezione e l’inserimento di altri professionisti». Fino a quando l’organico non tornerà a livelli adeguati, a risentirne sono anche i tempi di attesa per le visite.

Le buone notizie sono tutte sul fronte degli esami diagnostici. Quelli più gettonati dall’utenza, dall’ecografia alla tac passando per la mammografia, si possono effettuare con tempi di attesa sempre più ristretti: il record in positivo a questo proposito sono i 18 giorni di attesa per una tac al capo non urgente. L’ospedale, impegnatissimo a rinforzare il fronte chirurgico, prosegue anche le selezioni per assumere nuovi infermieri. Alcuni sono arrivati a Erba nel corso dell’estate, altri verranno reclutati nei prossimi mesi: la speranza del direttore sanitario Maggioni è di pescarli dalle scuole di specializzazione che si stanno concludendo.

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