Fantasmi delle tasse: la lotta all’evasione
“premia” il Comune

Erba Dai rifiuti all’Imu: molti di chi non aveva pagato ha provveduto a regolarizzare la propria posizione. E non è finita: nel mirino soprattutto negozi e uffici

Qualcuno si è messo in regola, altri continuano a fare orecchie da mercante e riceveranno avvisi di accertamento per omessa dichiarazione. Non si ferma la lotta all’evasione sul fronte della tassa rifiuti: gli uffici tributi, guidati dall’assessore Matteo Redaelli, continuano la caccia ai “fantasmi” che non compaiono nell’elenco dei soggetti che devono pagare la Tari. Non mancano le persone che hanno chiesto e ottenuto piani di ammortamento.

Nel corso del 2022, i funzionari hanno effettuato una serie di verifiche sulle utenze non domestiche (negozi, uffici, aziende erbesi) incrociando i dati di diverse banche dati. Hanno controllato 545 soggetti, al termine della prima rilevazione 260 non risultavano iscritti alla Tari: «Al termine dell’istruttoria - fanno sapere dall’ufficio tributi - è emerso che per vari motivi 222 attività non erano tenute a pagare, mentre ai restanti 38 soggetti è stata notificata ad agosto 2022 la richiesta di procedere alla presentazione della denuncia Tari».

La Provincia aveva dato conto del procedimento fino a questo punto. Mesi più tardi, ci sono aggiornamenti: «Ventidue soggetti hanno provveduto a regolarizzarsi come richiesto, invece ai 16 soggetti rimanenti saranno notificati gli avvisi d’accertamento per omessa dichiarazione nel corso del 2023.

I fronti aperti

A seguito delle attività di verifica, nei mesi scorsi sono stati notificati anche 50 avvisi d’accertamento intestati a 15 soggetti per omessa o infedele dichiarazione relativa alle annualità dal 2016 al 2021 per l’importo di 61.760 euro».

Se i “fantasmi” non compaiono negli elenchi, e fino a quando non si conosceranno le metrature e l’attività svolta non sarà possibile quantificare esattamente il dovuto, gli altri 15 risultano già tra i soggetti tenuti a pagare la tassa rifiuti, ma hanno presentato dichiarazioni parziali o errate: complessivamente devono al Comune più di 60mila euro di arretrati.

Il fatto che si parli di attività e non di singoli cittadini non è casuale. Da qualche anno l’iscrizione nella lista Tari avviene automaticamente al cambio di residenza, quindi è molto difficile sfuggire dalle maglie dell’ufficio tributi; per le utenze non domestiche, invece, l’iscrizione non è automatica.

Gli uffici tributi sono anche pronti a rateizzare. «Nel corso del 2022, abbiamo predisposto su richiesta dei contribuenti 36 piani di ammortamento Tari che comprendono anche più annualità d’imposta». Sono soggetti che hanno ricevuto ingiunzioni di pagamento e preavvisi di fermo amministrativo: non potendo pagare, hanno concordato la rateizzazione.

La lotta all’evasione prosegue anche sul fronte Imu. In questo non si parla di fantasmi, ma di persone e società note che semplicemente non pagano: solo nel 2022 sono stati inviati avvisi di accertamento per un importo totale di 581mila euro di Imu e 136mila euro di Tasi. Da anni, La Provincia lo ha scritto molto spesso, sono i capitoli in cui il Comune vanta i maggiori crediti verso i cittadini, con partite che risalgono fino a dieci anni fa.

In questo caso «sono state predisposti 66 provvedimenti di rateizzazione, stabilendo, il più delle volte, la scadenza dell’ultima rata oltre i 12 mesi successivi; nel 2022 sono stati accertati i pagamenti delle prime rate per un totale di 42mila euro».

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