Greta scomparsa da tre anni: richiesta di archiviazione

Erba, la procura di Rovigo non ha raccolto ulteriori elementi nuovi sulla cantante sparita

Erba

Gli ultimi dodici mesi di indagini non hanno portato nuovi elementi per la soluzione del caso Greta Spreafico, la cantante erbese scomparsa a Porto Tolle nel 2022. La Procura di Rovigo ha presentato una nuova richiesta di archiviazione, che è all’esame del giudice per le indagini preliminari.

Lo ha annunciato ieri la procuratrice di Rovigo, Manuela Fasolato, con un comunicato che ripercorre la vicenda dal 4 giugno 2022, quando Spreafico scompare a Porto Tolle insieme alla sua Kia Picanto.

Come più volte raccoltato su queste colonne, la cantante si era trasferita lì per vendere una casa avuta in eredità da parte del nonno, ma non si è mai presentata davanti al notaio.

Il 6 giugno i carabinieri hanno effettuato un primo sopralluogo nell’abitazione e hanno controllato i varchi presenti in zona: una telecamera di Porto Tolle ha registrato il passaggio della Picanto alle 5.16 del 4 giugno in località Barricata. Poi il nulla. Tra gli ultimi ad avere un contatto con Greta c’è Andrea Tosi, un amico giardiniere finito nel registro degli indagati.

Le indagini hanno coinvolto per settimane i carabinieri di Porto Tolle e di Erba, oltre ai vigili del fuoco e alla protezione civile che hanno battuto il territorio alla ricerca dell’automobile. Nell’ottobre del 2023 è arrivata la prima archiviazione.

Le indagini sono state riaperte il 24 maggio 2024 con due indagati: ancora Tosi e Gabriele Lietti, all’epoca fidanzato della cantante. L’ipotesi accusatoria era molto pesante: sequestro di persona, omicidio preterintenzionale, vilipendio e soppressione di cadavere. La riapertura è stata giustificata dalla scoperta di un rigonfiamento nel terreno che avrebbe potuto nascondere l’automobile di Spreafico, ma le ricerche dei vigili del fuoco hanno dato esito negativo.

Non sono mancati ulteriori accertamenti anche attraverso i Ris di Parma, ma non sono state rinvenute tracce genetiche dei sospettati. «Le attività effettuate dopo la riapertura delle indagini non hanno consentito di raccogliere nuovi elementi rispetto a quelli già emersi» chiarisce la procuratrice Fasolato: da qui la nuova richiesta di archiviazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA