Il caso della “ tangenziale di Como” lasciata a metà. Fontana: «Tocca all’Anas, ho fiducia in Salvini»

La telenovela Il presidente della Regione Fontana: «Richiesta inviata a Roma nel 2021». Sarebbe senza pedaggio, ma rischio tempi lunghi. Tracciato da Albate fino ad Albavilla

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontanaper il completamento della tangenziale di Como invita a guardare a Roma e, più precisamente ad Anas. «A novembre del 2021 - chiarisce il governatore - Regione Lombardia ha inviato richiesta formale al ministero delle Infrastrutture, quando era ministro Giovannini, ma Anas a oggi non ha ancora avviato le procedure per l’aggiornamento del contratto di programma delle nuove opere da realizzare da qui al 2025».

Asse Milano-Roma

E poi aggiunge: «Nell’aprile 2022 è stato fatto un incontro organizzato da Regione con gli enti locali: un tavolo territoriale dove è stata presentata la proposta alternativa rispetto alla precedente non sostenibile dal punto di vista economico e ambientale, evidenziando che è Anas l’ente deputato alla realizzazione dell’opera essendo questa un’arteria di collegamento tra strade statali esistenti con arteria autostradale (connessione Ss 342/ 639 alla A59/A9)».

Il tracciato, rispetto a quello originario (di cui c’è anche un progetto definitivo, poi stralciato nel 2009) si allunga fino ad Albavilla, allungandosi quindi oltre lo snodo di Tavernerio e, in particolare la rotonda da cui parte la Lecco-Bergamo) con un costo stimato in 674milioni di euro e che si va a slegare dal sistema Pedemontano figurando infatti come “collegamento tra la tangenziale (quindi la A59) e la Briantea”.

Non solo. Il secondo lotto era inserito (e definito «prioritario» negli accordi del 1999) nel sistema Pedemontana. Passare ad Anas avrebbe come prima conseguenza quella di un tratto senza pedaggio (andrebbe comunque “riscattato” il primo lotto) con nessuna certezza sui tempi (progettazione inclusa) e il definitivo addio a Pedemontana nonostante gli obblighi contrattuali pregressi, ma rimasti inattuati nonostante l’avanzamento dell’opera.

Il presidente Fontana conclude dicendo: «Di fatto, quindi, le procedure sono in corso e ora confidiamo che il ministero a guida Salvini acceleri l’iter di questo progetto, ma siamo ottimisti alla luce della nuova incisività impressa al ministero».

Da Roma si sa che il dossier è uno di quelli sotto la lente del neo titolare delle Infrastrutture che, all’inizio di gennaio a Como aveva dichiarato: «Regione e Anas stanno lavorando». L’indicazione data è quella di accelerare ma, come detto, i punti ancora da chiarire sono molti e la prima cosa sarà l’inserimento dell’opera nel contratto di Anas.

Il problema dei fondi

Il nodo finanziario, che in tutti questi anni ha sempre rappresentato lo scoglio principale, è ancora tutto da definire: da trovare ci sono infatti circa 700 milioni (con previsioni al rialzo) a cui andranno poi aggiunti quelli per il “riscatto” del primo lotto che altrimenti paradossalmente resterebbe a pagamento (per la verità quasi interamente finanziato con fondi pubblici). Operazione non impossibile, ma decisamente complessa.

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