Il dispenser dello spaccio a Fino: fogli di via a sette acquirenti

Il caso . Il questore ha emesso i provvedimenti per giovani comaschi. Tutti segnalati dai carabinieri come consumatori di sostanze stupefacenti

Fino MOrnasco

Foglio di via dal territorio del Comune di Fino Mornasco non solo per chi commette reati, spacciando droga o altro, ma anche per chi partecipa a questo mercato illecito in quanto cliente.

Sono stati ben sette, infatti, i fogli di via che il questore di Como Marco Calì in queste ore ha firmato dando seguito ad una corposa segnalazione che era stata inviata dal comando della stazione dei carabinieri di Fino Mornasco.

I sette fogli di via obbligatori sono stati emessi a carico di altrettanti soggetti, segnalati dai militari in quanto assuntori di sostanze stupefacenti che, esclusivamente per tale scopo, frequentavano sia di giorno sia di sera tardi, le zone abitate limitrofe a quelle boschive per acquistare le sostanze stupefacenti ma nello stesso tempo provocando «degrado e sentimento di insicurezza nei residenti».

Questa attività nasce nell’ambito delle direttive impartite nelle riunioni tecniche tenutesi alla presenza del Prefetto Corrado Conforto Galli. Dopo aver ricevuto la relazione dei carabinieri di cui abbiamo scritto, e quella successiva della Divisione di Polizia Anticrimine, sono stati firmati i sette fogli di via obbligatori validi per un anno.

Ad essere colpiti sono stati una donna di 40 anni residente a Como, in via Milano, che nel tempo è stata segnalata alla procura per reati contro il patrimonio, condannata per porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere ma in questo caso inquadrata in quanto assuntrice di sostanze stupefacenti e per questo allontanata da Fino Mornasco.

Colpiti dai fogli di via anche un comasco di 40 anni anch’egli residente in città, un uomo di 41 anni di Montorfano, un milanese del 1988 residente a Limbiate, una cittadina filippina cinquantenne residente a Cadorago (più volte controllata nella zona di Fino Mornasco e assidua frequentatrice di persone dedite al consumo di droga), una piemontese di 38 anni residente a Cantù, pure lei più volte controllata nella zona e infine una bergamasca del 1984 residente a Lozza (in provincia di Varese), che nel tempo è stata ripetutamente deferita all’Autorità Giudiziaria e condannata per reati contro il patrimonio.

Per tutti e sette i soggetti, nel testo del provvedimento è specificata la motivazione, ovvero quella di essere persone che «a Fino Mornasco non hanno residenza né lavoro e che frequentavano quel territorio verosimilmente al solo scopo di procurarsi e consumare stupefacenti o di trovare alternativi mezzi di sostentamento».

© RIPRODUZIONE RISERVATA