Il simbolo contro la violenza dà fastidio. Secondo vandalismo alla panchina rossa

Lambrugo L’episodio nel parco del palazzo municipale. Unanime la condanna in paese. Mauri: «Palese gesto di disprezzo verso il messaggio. Speriamo di prendere il responsabile»

La scorsa primavera poteva sembrare un gesto inqualificabile certamente, ma forse legato più a una ragazzata. Ora invece sembra che, in paese, ci sia qualcuno a cui dà fastidio la sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.

Nemmeno il tempo di posare una targa metallica, avvitata con rivetti alla panchina rossa anti violenza, che qualcuno ha pensato di togliere uno dei rivetti e ha divelto e piegato la targa.

I precedenti

La panchina in questione si trova proprio nel parco del Palazzo Municipale e, purtroppo, già nello scorso mese di marzo era finita nel mirino di un gesto vandalico.

Allora venne tolto il precedente cartello, plastificato e attaccato alla panchina. Posata nel novembre del 2020, a marzo era finita nel mirino di un vandalismo preciso e certosino. Non era stata rovinata o imbrattata, ma era stato rimosso il cartello che ne ricordava il messaggio. Il cartello, posizionato insieme alla panchina rossa esattamente il 25 novembre del 2020, portava la scritta: “Lambrugo dice basta alla violenza sulle donne”.

Il 25 novembre di ogni anno ricorre infatti la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Lambrugo, come tante altre amministrazioni comunali, aveva deciso di seguire l’esempio della posa della panchina rossa, inserita tra l’altro nella bellezza singolare del parco comunale lambrughese.

La nuova, incisiva citazione sulla targa: “La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci”

Qualcuno aveva pensato che quel cartello, semplice ma significativo, potesse essere rimosso. Difficile stabilire a marzo se si trattasse del gesto vandalico di qualche ragazzo o di un’azione voluta da qualcuno che, probabilmente, non condanna la violenza sulle donne. Il Comune, nel mentre, era corso ai ripari e proprio nei giorni scorsi, tramite l’informatore comunale, era stata annunciata la riparazione al mal fatto. «Abbiamo provveduto a installare una targa più duratura, inserendo anche il numero dedicato per chiedere aiuto: il 1522 – spiegava il sindaco, Flavio Mauri – Lo abbiamo fatto dopo quello che era accaduto nei mesi scorsi». Incisiva anche la nuova citazione, inscritta nella targa metallica: “La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci”.

I sospetti

Sembrava quindi tutto risolto e riparato, con una targa più forte e duratura. Ma i sospetti che quanto accaduto in primavera non fosse una semplice ragazzata con atto vandalico, ora sono diventati concreti. La nuova targa, che negli obbiettivi del Comune, non sarebbe stata più toccata, è stata invece danneggiata e divelta: tolto uno delle quattro rivetti, è stata parzialmente piegata su sé stessa, quasi a voler chiudere e coprire il messaggio incisivo che porta.

Unanime la condanna in paese, unita alla rabbia verso chi probabilmente accetta la violenza sulle donne e non vuole alcun gesto di sensibilizzazione contro questa piaga. «Non ci diamo per vinti: la riattaccheremo con 16 rivetti: voglio vedere se questo soggetto riesce a toglierla – chiosa il sindaco – È palese il disprezzo di questa persona verso il messaggio e il simbolo. Ma prima o poi speriamo di beccarlo».

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