In carcere per lo scippo al prete, ma è accusato anche di rapina

Erba L’uomo di 34 anni è stato arrestato davanti alla stazione ferroviaria. Le azioni a marzo nei confronti del parroco di Ponte Lambro e di un market

È stato ritenuto responsabile dello scippo ai danni di don Stefano Dolci, avvenuto sul sagrato della chiesa parrocchiale di Santa Maria Annunciata di Ponte Lambro, che risale al 25 marzo 2023.

Ed è stato ritenuto responsabile anche di una rapina impropria (e pure di minacce brandendo una grossa pietra) all’Iperal di Erba il giorno precedente, il 24 marzo sempre del 2023.

Per questi motivi un senegalese di 34 anni senza fissa dimora, Cheikh Becaye Cissè, è stato arrestato nella giornata di lunedì dai carabinieri della stazione di Erba dopo essere stato individuato mentre girata nei pressi di piazza Padania, la piazza della stazione ferroviaria.

Il borsello strappato

Sul suo capo pendeva infatti una ordinanza di custodia cautelare in carcere che era stata chiesta dal pubblico ministero Simona De Salvo e che era stata concessa dal giudice delle indagini preliminari di Como Carlo Cecchetti.

Il senegalese così, dalla serata di lunedì, è stato prima accompagnato in caserma e poi trasportato nel carcere del Bassone in attesa di essere interrogato dallo stesso gip che ne ha firmato la misura restrittiva.

Come detto, le ipotesi di reato, per fatti che risalgono al 24 e al 25 marzo, parlano di rapina impropria, minacce, e dello scippo al sacerdote di Ponte Lambro che di sera, quando erano le 20, stava rientrando in parrocchia.

Il prete era stato avvicinato dal trentaquattrenne che aveva chiesto qualche moneta. Tuttavia il senegalese non aveva lasciato nemmeno il tempo di rispondere: aveva afferrato il borsello che don Stefano aveva con sé ed era scappato facendo perdere le proprie tracce. Il sacerdote si era poi presentato dai carabinieri a denunciare l’accaduto, fornendo una descrizione del presunto responsabile.

Formaggio e pietra

Racconto in tutto e per tutto sovrapponibile a quello che era stato fatto dal direttore e da un dipendente dell’Iperal di Erba per una rapina impropria dei giorno prima, quando un uomo (che per l’accusa è sempre il trentaquattrenne del Senegal), scoperto intento a rubare, aveva prima lanciato dei pezzi di formaggio contro i presenti e poi era ritornato in un secondo momento minacciando tutti con una pietra.

Insomma, questi due episodi sono confluiti in un’unica ordinanza di custodia cautelare che il giudice ha concesso e che ha portato in carcere il sospettato. Decisivo anche il fatto che, nel solo periodo da maggio 2021 a fine 2022, la stessa persona era stata segnalata in almeno altri dieci episodi tutti finiti sul tavolo delle forze dell’ordine.

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