Gang dello spaccio a Orsenigo. La cocaina? Nascosta nelle bottigliette

Inchiesta La gang che ha piazzato 3.600 dosi nell’Erbese sgominata dalla Squadra Mobile. La base della banda scoperta a marzo: uno spacciatore in fuga ha perso il prezioso involucro

La cocaina, già divisa in dosi, non se la portavano a casa per paura di finire vittime di blitz da parte delle forze dell’ordine. Così, la nascondevano dentro a delle bottigliette di plastica (tipo quelle per l’acqua) oppure in contenitori cilindrici simili a quelli che contengono le pastiglie. Poi, queste bottigliette, venivano collocate in diversi punti strategici del territorio, soprattutto ad Orsenigo (nei pressi della chiesa e vicino a bar o a parcheggi) a disposizione degli acquirenti. Il modo di agire prevedeva che il punto di ritrovo venisse fissato dove c’erano le bottigliette: il pusher scendeva dalla propria auto, andava a recuperare le dosi ed infine attendeva l’arrivo del cliente cui venderla.

Spiati dagli agenti

Tutto però – senza che la banda sospettasse nulla – si svolgeva sotto l’occhio delle telecamere della squadra Mobile che poi, all’alba di venerdì, ha eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico della banda che aveva la base operativa a San Giuliano Milanese ma anche un punto di appoggio proprio a Orsenigo, che era una delle aree principali dell’attività.

Per questo le bottigliette di plastica venivano nascoste proprio in questo paese, in diversi punti, in attesa della chiamata dei clienti. Oltre ai cinque arrestati, di cui abbiamo dato conto ieri, sono più di una decina gli indagati a piede libero. Il gruppo di spacciatori aveva in mano buona parte del commercio della cocaina non solo nel Comasco, ma anche in Lombardia e Piemonte.

L’indagine

L’indagine, coordinata dalla Procura di Lodi (ma fascicoli sono aperti anche alla procura di Como, dopo i blitz dei mesi scorsi che avevano anticipato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere di venerdì mattina) era partita proprio dalla nostra provincia.

Il primo atto compiuto era stato infatti il monitoraggio di una cessione avvenuta tra Alserio e Tavernerio. Era il 19 novembre del 2022. Gli agenti della Mobile si trovarono di fronte a due auto, una Audi A3 e una Golf, che seguirono uno stesso tragitto per un presunto giro di cessioni. Le intercettazioni ambientali condussero gli agenti ad una terza vettura, una Nissan Qasqhai che compiva non meno di 80 cessioni di stupefacenti al giorno.

Emerse anche la base logistica della banda, posta proprio ad Orsenigo. Fin quando il 25 marzo 2023 scattò un primo importante blitz dove uno dei marocchini in fuga – poi arrestato – si liberò di una bottiglietta di plastica contenente 96 dosi di coca per oltre 70 grammi di polvere bianca. Era quello il segno che la pista seguita era quella giusta.

Indagini che poi hanno ricondotto fino a San Giuliano da dove proveniva la maggior parte della droga spacciata nell’Erbese. Dunque, è stata sgominata una banda che per molto tempo ha letteralmente invaso l’Erbese di fiumi di droga, soprattutto cocaina, e che aveva una suo punto di appoggio a Orsenigo.

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