La mostra per il Cannibale al Ghisallo: «Questo è il mio luogo del cuore»

Magreglio, inaugurata al museo l’esposizione dedicata agli 80 anni di Eddy Merckx, che era collegato in videoconferenza. In esposizione biciclette e maglie

Magreglio

Una festa per gli 80 anni di una leggenda del ciclismo. In un nome: Eddy Merckx. Ieri mattina al Ghisallo il ciclismo italiano ha fatto gli auguri ad uno dei campioni più forti di sempre e nel museo si è inaugurata una mostra di cimeli dedicata al campionissimo.

Merckx è un simbolo per il ciclismo e su questo colle ci è passato molte volte: quattro volte vincitore del mondiale su strada (tre tra i professionisti), cinque volte primo al Giro d’Italia, cinque al Tour de France, una Vuelta Espana vinta nell’unico anno in cui ha partecipato e infine il successo in tutte le classiche monumento.

Il campione belga è peraltro un amico del Museo del Ghisallo dove si è recato diverse volte, ieri era in collegamento video. Presenti il giornalista Beppe Conti e Marino Vigna, indimenticato campione olimpico a Roma ’60, poi la ciclista Mary Cressari che ha raccontato di aver fatto il record dell’ora con il casco prestato e troppo grande di Eddy Merckx. Dalla Spagna è arrivato un saluto da Mario Molteni della Fondazione Molteni, al museo anche Tiziana Magni figlia del fondatore del Museo del ciclismo e campione del pedale Fiorenzo Magni.

Il clou della giornata è stata l’intervista di circa venti minuti in videoconferenza al campione belga che ha raccontato della sua carriera ricordando anche Fiorenzo Magni, come un grande campione e un esempio da seguire e complimentandosi per il Ghisallo definito: «Un luogo speciale in cui vengono conservati i miei cimeli».

Ha ricordato come la vittoria più bella della sua carriera il Tour del 1969, il primo belga a trionfare dopo 30 anni, e come delusione più cocente il mondiale a Barcellona sul circuito di  Montjuic.

L’esposizione dedicata a Merckx sarà caratterizzata da numerosi suoi oggetti originali, tra cui alcune bici e ben 30 maglie che rappresentano uno spaccato ampio della sua carriera. Spiegano gli organizzatori: «Saranno in questa avventura espositiva e collettiva, oltre alle Istituzioni locali, Faema di Gruppo Cimbali, Fondazione Ambrogio Molteni: marchi storici dei team con cui ha corso il Cannibale».

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