
La telecamera del drone vede i piccoli di capriolo. E li salva dalle falciatrici
Asso: il taglio dell’erba è la principale causa di morte: un progetto dell’Associazione caccia, pesca e ambiente Altri esperimenti in programma a Bellagio e Magreglio
Asso
Arrivano i droni “salva Bambi”. Sembra lo slogan di un film di animazione ed invece è tutto vero: per la prima volta utilizzati nel Triangolo Lariano, in via sperimentare.
La cronaca, per cominciare. Ieri all’alba i droni con le videocamere sensibili al calore sono intervenuti nell’area di Scarenna per verificare la presenza di piccoli di capriolo nella piana prima delle operazioni di sfalcio.
Per quanto sia un dettaglio assai poco conosciuto, infatti, il taglio dell’erba rappresenta per i piccoli di capriolo una delle cause principali di morte. La stagione delle nascite corrisponde spesso con l’inizio della fienagione e le femmine nascondono i piccoli nell’erba alta per proteggerli. I caprioletti, per altro, non hanno ancora sviluppato l’istinto di fuga, per cui non riescono ad allontanarsi dalle falciatrici e finiscono inevitabilmente per essere uccisi.
Di qui l’idea. L’utilizzo dei droni nel Triangolo Lariano ha avuto inizio in forma sperimentale ad Asso, ma sono già in previsione interventi simili anche a Caglio, Bellagio e Valbrona.
L’intervento di verifica è stato realizzato da volontari, senza costi per la collettività, come spiega Riccardo Pozzi dell’Associazione Caccia, Pesca e Ambiente Como: «L’intervento è partito in via sperimentale con capofila la polizia provinciale, poi è stata coinvolta la Comunità montana del Triangolo Lariano, l’Antincendio Boschivo di Tavernerio e il Comprensorio alpino di caccia Penisola Lariana. La direzione, appunto, è stata affidata alla polizia provinciale. Ieri mattina abbiamo fatto questo primo intervento sperimentale sulla piana di Scarenna, prima di un’attività di sfalcio. Precedentemente avevamo fatto delle prove in territorio di Magreglio e Bellagio. Vogliamo capire se i risultati sono soddisfacenti per poi rendere ordinario questo controllo con droni attrezzati con termo-camera».
Il funzionamento è piuttosto semplice. In pratica il drone si alza e grazie alla termo-camera individua la prenza di un eventuale capriolo. In questo modo, con un controllo a distanza, si interviene per evitare di coinvolgerlo nell’attività di sfalcio, salvandogli così la vita.
«In realtà non è così semplice dal punto di vista tecnico, nel senso che può esserci un altro animale o ci può essere una parte di terreno più caldo che viene individuato dalla termo-camera. Per questo motivo si fanno delle valutazioni più approfondite avvicinando i droni e poi si riparte dopo aver fatto un reset. Questo primo intervento ad Asso sarà seguito da altri, già programmati per i prossimi giorni , a Valbrona, Bellagio e Caglio».
Per gli agricoltori, naturalmente, non ci sono costi: «Non c’è nessun costo perché si tratta di un’opera di volontariato, si tutela la fauna e questo interessa a noi cacciatori, l’Antincendio Boschivo fa ulteriore esercizio con i droni forniti dalla Comunità montana e la polizia provinciale coordina il tutto. Un’operazione complessa. Anche per questo motivo noi possiamo solo ringraziare tutti gli enti coinvolti per il loro impegno e ci auguriamo i risultati siano quelli attesi, ovvero che ci sia la possibilità di evitare delle morti inutili di questi animali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA