
Le regole di disciplina alla Puecher: «Anche attività socialmente utili»
Erba. L’istituto comprensivo ha previsto diritti e doveri degli studenti, previste sanzioni. La dirigente Muni: «Scelta per il benessere a scuola e la crescita responsabile degli alunni»
Erba
L’istituto comprensivo Puecher di Erba ha adottato un regolamento disciplinare valido per i quattro plessi delle elementari e per le medie del centro.
Promosso dalla dirigente scolastica Rosa Angela Muni, raccoglie diritti e doveri degli studenti e si conclude con una serie di sanzioni che vanno dal richiamo verbale fino alla segnalazione alle pubblica autorità per casi di bullismo. Le sanzioni potranno essere convertite in attività socialmente utili a favore della comunità scolastica quali la pulizia degli spazi comuni o il riordino delle aule.
«Il regolamento è stato approvato dal consiglio d’istituto ad aprile ed è stato aggiornato il 16 settembre: ora lo abbiamo pubblicato» - spiega Muni - È un pilastro della nostra comunità scolastica, nella convinzione che regole chiare e partecipate favoriscano il benessere a scuola, la crescita responsabile degli alunni e il buon andamento del servizio».
Nelle regole, codificate per la prima volta nero su bianco, si parla di puntualità e rispetto («mantenendo un atteggiamento rispettoso, anche formale, verso il dirigente scolastico, tutto il personale e i compagni»), di impegnarsi in classe e nello svolgimento dei compiti a casa, di rispettare la scuola e le sue attrezzature («chi provoca danni a beni della scuola o del Comune è tenuto al risarcimento»).
Vietato, neanche a dirlo, «l’uso dei telefoni cellulari, anche a fini educativi o didattici: per finalità didattiche possono essere impiegati altri dispositivi (pc e tablet) esclusivamente sotto la guida dei docenti».
Meno scontato è il capitolo relativo alle sanzioni disciplinari, che possono essere comminate dal consiglio di classe e dal consiglio d’istituto per «ripristinare la correttezza dei rapporti all’interno della comunità scolastica e recuperare l’alunno, per una serena convivenza, anche attraverso attività a vantaggio della comunità scolastica».
La casistica delle sanzioni è ampia. Si va dal richiamo verbale dell’insegnante alla segnalazione alle autorità in casi gravi di bullismo, passando per note disciplinari, convocazione dei genitori, sospensioni e non ammissione alla classe successiva in caso di reiterazione.
Come fosse un tribunale, le famiglie possono presentare ricorso all’organo di garanzia.
Il regolamento chiarisce che «nel contesto della scuola primaria, le sanzioni disciplinari non assumono mai un carattere punitivo fine a se stesso, ma si inseriscono in un processo educativo orientato alla crescita personale dell’alunno».
Alle medie, invece, è prevista anche la conversione della “pena” in lavori utili alla collettività.
«Le sanzioni potranno essere convertite e/o accompagnate da attività socialmente utili in favore della comunità scolastica, quali la cura e pulizia di spazi comuni, piccoli lavori di utilità (riordino di aule, laboratori, biblioteca, aree verdi), attività di supporto a progetti scolastici o collaborazioni in compiti organizzativi semplici» si legge all’ultima pagina del regolamento.
Da segnalare, tra tanti divieti, anche l’invito ai docenti a promuovere note di merito per gli studenti che si comportano bene e fanno il proprio dovere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA