Macché cellulare, c’è la cabina telefonica. I ragazzi chiameranno casa dai negozi

Albese con Cassano: una rete di commercianti: in caso di necessità tutti potranno entrare. «Evitiamo che i nostri bambini siano costretti a uscire con lo smartphone per sicurezza»

Albese con Cassano

In paese si riscopre la “cabina telefonica”, ma con modalità nuove. Non si tratta di quella rossa di un tempo, con il gettone o la carta, il telefono a disco o a tastiera, ma di una versione nuova, comunitaria, costruita sulla fiducia e sulla responsabilità collettiva. Un modo per non dover fornire, quasi per necessità, a un bambino un moderno smartphone con tutte le sue contraddizioni.

Questo è il cuore della singolare proposta che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Alberto Gaffuri e dall’assessore alle Politiche sociali Céline Baylot, sta portando avanti: creare una rete di negozi e attività in cui i ragazzi possano telefonare liberamente ai genitori in caso di necessità. Un ritorno simbolico a un passato che diventa strumento moderno di protezione e vicinanza.

L’idea nasce dal successo della serata dedicata al Parental Control, che lo scorso 20 novembre ha portato 70 famiglie a confrontarsi sull’educazione digitale dei minori. «La partecipazione di settanta famiglie è un segnale importante – sottolinea il sindaco Gaffuri – Dimostra che i nostri cittadini sono consapevoli delle sfide legate all’uso della tecnologia da parte dei minori e desiderano strumenti concreti per affrontarle». Una partecipazione così alta, aggiunge, «conferma l’attenzione di un territorio che sa fare squadra».

Il primo cittadino non manca di ringraziare chi ha contribuito all’organizzazione dell’incontro: «Un grazie all’assistente sociale Chiara Ranuschio per l’impegno profuso, al Comitato Genitori Puecher per la preziosa collaborazione e ai due istituti comprensivi, di Tavernerio e della San Vincenzo, che hanno sostenuto attivamente la promozione dell’evento».

Un lavoro di rete, insomma, rafforzato anche dall’adesione al Patto Digitale Erba e Dintorni, che ha permesso di mettere insieme istituzioni, scuole e famiglie.

Da questa base solida nasce ora la “Cabina Telefonica di Comunità”. Nei prossimi giorni il Comune invierà una lettera a tutte le attività del paese per chiedere di diventare parte di una rete di luoghi sicuri: veri e propri punti di riferimento dove un ragazzo in difficoltà può entrare, chiedere aiuto e fare una telefonata. «Inviteremo le attività ad aderire a questa rete di solidarietà – annuncia l’assessore Baylot –. Un piccolo gesto, come permettere a un ragazzo di usare un telefono, può fare una grande differenza».

Ogni esercizio che aderirà esporrà un adesivo dedicato, una sorta di “simbolo di cabina telefonica” riconoscibile dai ragazzi. «Basterà mettere a disposizione un telefono ed esporre questo adesivo – spiega Baylot – per diventare parte di una comunità ancora più attenta e protettiva verso i nostri giovani».

Un ritorno al passato, dunque, ma con uno sguardo profondamente contemporaneo: Albese con Cassano riscopre l’idea di un paese in cui ci si può fidare, dove anche un negozio può essere un porto sicuro. Una cabina telefonica senza gettoni e la libertà di non avere, per forza, un cellulare in tasca con le sue opportunità ma anche con i rischi connessi.

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