
Mamma coraggio: «Lotto da due anni
per il mio Michael»
Caslino d’Erba. Lorena Pontiggia si prende cura del figlio colpito a 38 anni da un gravissimo aneurisma. Gli amici hanno lanciato una raccolta fondi per lui
Caslino d’Erba
La storia ci racconta di alcune madri coraggio, meravigliose figure che questi nostri tempi distratti hanno forse un po’ dimenticato.
Una però di queste donne valorose, eroiche la troviamo ancora a Caslino d’Erba. E’ mamma Lorena Pontiggia che da un paio d’anni non solo assiste, ma cura con grande dedizione e amore il figlio che è totalmente paralizzato, non muove nemmeno un dito, non parla, non connette, sposta soltanto di occhi, scuri, belli, intensi. Dicono che nonostante tutto capisca qualche cosa.
Quando l’ho incontrato mi è parso che mi salutasse con gli occhi. Michel Bottini, era un uomo di 38 anni, pieno di vita, idraulico molto bravo, un gran lavoratore, quando due anni fa a Rimini in vacanza, si è sentito male, colpito da una grave aneurisma cerebrale. Dopo un intervento d’urgenza all’ospedale di Cesena non si è più ripreso. E’ cominciato così un calvario in varie strutture ospedaliere: nessun risultato. Mamma Lorena si è trovata di fronte a una scelta: o ricovero definitivo in una casa di riposo o assistenza a casa. «Non ho avuto dubbi – si commuove la donna – quando tornò era in condizioni pietose, pieno di piaghe, quindi mi sono detta: lo curo io».
Si fa in fretta a dire “assistere”, “curare”. Ma poi i problemi, le condizioni del malato, sono così gravi, le cure così impegnative e soprattutto costose che occorrono competenze forti, addestramenti particolari, oltre che l’amore, l’affetto, la dedizione che una madre può offrire. Mamma Lorena ha seguito un corso per specializzarsi nell’assistenza pratica, addirittura scientifica del malato.
E’ diventata infermiera per così dire specializzata nel particolare soccorso continuo a suo figlio completamente immobile, che non comunica: giorno ma anche di notte. La donna , che comunque qualche aiuto pratico lo ha dal suo secondo marito Alberto Bonanno, si è addestrata a nutrire il paziente che non deglutisce quindi viene alimentato con il sistema chiamato “PEG”, che significa Gastronomia Endoscopica Percutanea. Le miscele nutritive appositamente preparato e controllate scientificamente vengono introdotte nello stomaco per mezzo di un catetere di grosso calibro. Quindi per manovrarlo occorre diventare esperti.
Ma i problemi non sono solo qui: mamma Lorena elenca gli altri impegni: «Michael è preso da tanti altri mali, ha avuto un’infezione batterica, l’escherichia coli, emorragie in bocca che hanno richiesto permanenze in ospedale, con varie complicazioni, curate in qualche modo. Un altro impegno pesantissimo è quello della necessaria verticalizzazione». Cosa significa? «Ogni tanto deve essere messo in piedi agganciato ad un apposito apparecchio. Dobbiamo farlo noi. Lo assistiamo da vicino anche di notte. Le medicine sono costose, molte non mutuabili: una spesa di ben oltre duemila euro all’anno. Ci sono poi le visite mediche e le degenze in varie strutture. L’Asl non riconosce più la cronicità e quindi ogni volta che lui ha bisogno è un malato nuovo con tutte le complicazioni che ne derivano. L’Asl dà i pannolini “due gocce”, ma non quelli “dieci gocce” che occorrono per Michael. Quindi li dobbiamo comperare noi. Adesso però non ha alcuna piaga da decubito».
Il paziente ha bisogno di molta ginnastica: «I fisioterapisti dobbiamo pagarli, una bella spesa. Ma non riconosce niente nemmeno per l’igiene personale. E anche questo è un problema grosso. Ma soprattutto dobbiamo pagare anche tutti i medici specialisti che lo seguono: anche queste sono grosse spese»-
Michael gode dell’assegno di accompagnamento ma è poca cosa in rapporto ai costi per le cure. Mamma Coraggio non alza lamenti ma è evidente che ha bisogno di aiuto. Ed è così che intorno a questa sfortunata famiglia è fiorita qualche solidarietà che, come ha spiegato Aldina Trabattoni, caslinese che ha voluto rendere pubblica la toccante storia, ha portato alla creazione di un link al quale ci si può rivolgere digitando GoFundMe. Per donare basta ricercare attraverso la lente sul sito www.gofundme.com la raccolta “Uniti per Michael” e contribuire.
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