Manda un amico all’esame per la patente, ma l’inganno viene scoperto

Il fatto Ennesimo tentativo di truffa in occasione dei quiz: questa volta un uomo di 34 anni si sostituisce all’amico candidato

La nuova frontiera dei tentativi di “imbrogli” all’esame teorico della patente non è più legata solo alla tecnologia, all’uso di piccole telecamere che escono dall’occhiello della camicia, con un modem e un telefono che trasmettono poi le immagini ad un complice che comunica le risposte esatte tramite una auricolare tenuta nell’orecchio dal candidato di turno.

In questi mesi ne abbiamo sentite e scritte di tutti i colori, da chi si presentava all’esame camminando a fatica per le apparecchiature che si portava addosso a chi è pure finito al pronto soccorso per essersi spinto troppo in profondità l’auricolare.

Le verifiche della polizia

No, la nuova frontiera è diversa e porta a far presentare all’esame di teoria – perché poi è sempre questo lo scoglio invalicabile – direttamente una controfigura, un attore, qualcuno che prenda insomma il posto del reale candidato per rispondere il modo corretto ai quiz. Questo quello che è accaduto martedì, alla sessione in programma alla Motorizzazione di via Tentorio. Un uomo originario del Pakistan si è infatti presentato mostrandosi subito molto agitato. Il suo obiettivo era ottenere la patente di guida della categoria “B”, per le auto dunque. Un nervosismo ingiustificato, all’occhio del funzionario, che ha iniziato ad insospettirsi e a osservarlo. All’apparenza, tuttavia, non si notavano anomalie, telecamere, auricolari o cose simili. Almeno fino a quando l’attenzione non è caduta su uno dei documenti che aveva prodotto, ovvero la tessera sanitaria che aveva alcuni campi obbligatori che non erano stati compilati. Sul posto nel frattempo è arrivata anche la polizia stradale, che ha proseguito negli accertamenti. Il comune di Erba, dove risultava residente l’uomo che doveva sottoporsi all’esame della patente, contattato dagli agenti, aveva confermato la dimora nel suo territorio comunale del soggetto in questione, ma proprio grazie a questa telefonata è emerso un secondo elemento importante: la carta di identità che era stata rilasciata dal Municipio brianzolo era elettronica e non cartacea.

Le contestazioni

In poco tempo, insomma, la storia è stata ricostruita. La persona che i funzionari e la polizia stradale avevano davanti non era residente a Erba, bensì a Bergamo, aveva 34 anni e non 29 (età che avrebbe dovuto avere il vero candidato) ed era pure lui pakistano. Si stava, in estrema sintesi, sostituendo (alterando i documenti) al soggetto che avrebbe dovuto essere esaminato, un cambio di persona finalizzato al fargli passare l’esame di teoria.

Il trentaquattrenne pakistano è stato denunciato per sostituzione di persona, falsa attestazione dell’identità e uso di atto falso. Anche l’uomo che l’aveva ingaggiato come sua “controfigura” passerà ora dei guai. Tutti i documenti falsi – la carta di identità cartacea e la tessera sanitaria – sono stati posti sotto sequestro. Ma la curiosità che rimane è: l’esame, alla fine, la “controfigura” del vero candidato l’aveva passato? La risposta è sì. Peccato per loro non sia servito a nulla.

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