Milano-Asso, protesta continua. Treni in ritardo quattro mesi su sei

Erba Reso noto il dato degli indici di affidabilità, da luglio un continuo peggioramento. A dicembre il periodo peggiore, dovuto a guasti dei convogli o assenza del personale

Nella prima parte dell’anno i treni hanno viaggiato con regolarità, il secondo semestre è stato un disastro. Trenord ha comunicato gli indici di affidabilità delle linee lombarde nel mese di dicembre: il dato, molto negativo per la Milano-Asso, consente di tracciare un bilancio di tutto il 2023. Un anno segnato da luci e tante ombre nel finale, con una serie di disservizi che stanno proseguono anche nei primi mesi del 2024.

L’indice di affidabilità, espresso in termini percentuali, è frutto di un calcolo complesso che tiene conto di tutti i ritardi, delle soppressioni e delle corse che hanno viaggiato in orario in un dato mese. Regione Lombardia impone uno standard minimo, ovvero una soglia percentuale, sopra il quale scattano i bonus per l’acquisto degli abbonamenti mensili a parziale compensazione dei disagi: a una percentuale molto alta corrisponde in generale un cattiva performance dei treni.

Il primo semestre del 2023, per la Milano-Asso, è stato molto positivo: lo standard minimo di affidabilità, pari al 4 per cento, non è mai stato superato; febbraio, marzo e aprile sono stati i mesi migliori, con percentuali inferiori al 3. Nel secondo semestre è cambiato tutto. In sei mesi, l’indice è stato superato quattro volte: a luglio (4,67 per cento), a settembre (4,90 per cento), a novembre (6,38 per cento) e a dicembre, il mese in cui l’indice ha toccato addirittura quota 8,92 per cento. Una percentuale che non si vedeva da tanto, segno che ritardi e soppressioni sono state davvero all’ordine del giorno.

«La mancata affidabilità delle direttrici che ottengono il bonus - chiarisce Trenord - è dovuta sia a irregolarità del servizio sotto la responsabilità dell’impresa ferroviaria, come guasti ai convogli o assenza improvvisa del personale, sia a inefficienze provocate da malfunzionamenti dell’infrastruttura, come problemi a impianti e passaggi a livello, che possono determinare rallentamenti o cancellazioni».

Negli avvisi che vengono diramati quotidianamente ai pendolati attraverso Internet e gli avvisi in stazione, le motivazioni dei ritardi vengono sempre spiegate: a Trenord sono attribuibili guasti come la mancata chiusura delle porte del treno, giusto per citare uno caso abbastanza comune, mentre Ferrovienord è responsabile di tutti i guasti alle infrastrutture. Molti ritardi vengono causati poi da incidenti stradali in corrispondenza dei passaggi a livello. Nei giorni scorsi, a fronte dell’ennesima mattinata segnata da soppressioni e ritardi per un guasto agli impianti di circolazione, Christian Rech - rappresentante del Comitato pendolari Milano-Asso - ha invitato Trenord a prevedere piani di emergenza da attuare in breve tempo per ridurre i disagi, a fronte di guasti che si verificano con sempre più frequenza.

A giudicare dai risultati del secondo semestre 2023, e a tutti i disservizi di cui La Provincia ha dato conto nel primo bimestre del 2024, i guasti agli impianti e ai treni non si possono neanche più considerare un’emergenza: sono una realtà con cui i pendolari devono sempre fare i conti.

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