Omicidio in caserma: «Era incapace di intendere e di volere»
Asso Conferma in Appello: il brigadiere Antonio Milia non è imputabile. Aveva ucciso il suo comandante Domenico Furceri
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Sentenza confermata anche nel processo d’Appello militare che si è concluso ieri mattina a Roma: Antonio Milia, al momento di sparare e uccidere il suo comandante Doriano Furceri all’interno della caserma dei carabinieri di Asso, non era capace di intendere e di volere; dunque per questo motivo non è imputabile.
Una richiesta, quella di confermare l’assoluzione decisa a Verona in primo grado, che alla fine è stata avanzata anche dalla pubblica accusa che ha preso atto della nuova perizia che era stata disposta proprio dai giudici militari di secondo grado per mettere la parola fine alla vicenda relativa alla capacità di intendere.
I giudici hanno anche confermato la pericolosità sociale del brigadiere, che dunque rimarrà in libertà vigilata nella struttura sanitaria che già lo sta accogliendo da mesi.
Improbabile a questo punto che si possa ricorrere anche di fronte al terzo grado militare, visto che come detto anche l’accusa si è associata alle richieste relative all’incapacità di intendere e di volere.
Milia, 60 anni, nella serata del 27 ottobre 2022 sparò più colpi di pistola a distanza ravvicinata al proprio comandante, il maresciallo Furceri, uccidendolo dentro la caserma di Asso per poi barricarsi al suo interno. Solo dopo ore e con una irruzione forzata il brigadiere venne arrestato.
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