Ospedale, la partita della politica: «Non si tocchino i reparti primari»

Erba Gli amministratori comunali davanti all’annuncio della vendita del nosocomio a Lifenet. Zoffili: «Essenziali pronto soccorso, rianimazione e maternità». Il sindaco: spero in un incontro

Ora che la vendita dell’ospedale di Erba alla società Lifenet srl è certa, la palla passa alla politica. Le istituzioni dovranno vigilare affinché vengano mantenuti tutti i servizi: una missione congiunta che vede schierati dalla stessa parte destra e sinistra. L’avvio delle procedure di vendita è stato ufficializzato lunedì dai sindacati, dopo aver ricevuto una comunicazione formale dalla Provincia Lombardo Veneta dei Fatebenefratelli.

Il sindaco Mauro Caprani sta seguendo gli sviluppi sin dal mese di agosto: «Il processo di vendita non è un atto immediato - ricorda il primo cittadino - ma ovviamente a cose fatte chiederemo un incontro con la nuova proprietà, è nell’interesse di tutti». Sarà un modo per conoscersi, ma anche per rimarcare quel che il sindaco disse già la scorsa estate: «Sul mantenimento del pronto soccorso in città siamo pronti a fare le barricate».

Anche il presidente del consiglio comunale Claudio Ghislanzoni sta alla finestra e segue con attenzione gli sviluppi, in attesa di conoscere i rappresentanti di Lifenet: «Come Fratelli d’Italia abbiamo cercato un contatto già nei mesi passati, ma non è stato possibile alla luce della delicatezza delle trattative. Ora i tempi sono maturi».

Eugenio Zoffili, capogruppo della Lega in consiglio comunale e deputato, non è da meno. «Auspico al più presto un incontro con i vecchi e i nuovi proprietari per fare il punto della situazione. Voglio dire ai dipendenti e ai cittadini che la politica c’è e per quanto mi riguarda non arretriamo di un millimetro sulla richiesta di mantenimento del dipartimento di emergenza e urgenza (quindi pronto soccorso e rianimazione, ndr) e della maternità. Dico di più, i servizi andrebbero potenziati». Per altro, ricorda Zoffili, «a livello statale il Governo sta lavorando a incentivi per il personale sanitario di confine, sono misure che interesseranno da vicino anche la nuova proprietà e il nostro ospedale».

Determinante sarà il ruolo di Regione Lombardia. L’assessore al welfare Guido Bertolaso, rispondendo a un’interrogazione del consigliere Angelo Orsenigo, ha già garantito la massima attenzione sul fronte dell’accreditamento e sul mantenimento dei servizi. Un punto su cui continua a insistere anche il collega di giunta Alessandro Fermi, che ha la delega all’università ma tiene sempre un occhio vigile su un’ospedale a cui è molto legato.

A Milano si può parlare di battaglia comune tra destra e sinistra. «Sul Fatebenefratelli di Erba - dice il consigliere Angelo Orsenigo del Pd - chiedo che Regione Lombardia vigili perché l’offerta assistenziale e sanitaria rimanga invariata. Serve prestare particolare attenzione ai servizi critici come il pronto soccorso, il punto nascite e la rianimazione. Non possiamo pensare che il bacino di utenza del presidio erbese risenta in alcun modo dei grandi cambiamenti che ci attendono».

Orsenigo è tranquillo sul fronte occupazionale: «Su quel fronte arrivano segnali confortanti, è sugli standard sanitari che la politica deve dare linee di indirizzo chiare e nette agli operatori sanitari privati».

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