Ospedali e case di comunità, tanti ritardi. All’ex Sant’Anna l’apertura solo a ottobre

Sanità Il servizio dietro al monoblocco sarebbe dovuto partire entro questa primavera. Ma i lavori non sono ancora finiti. E in provincia nessuna delle 11 strutture è avviata al 100%

In via Napoleona l’ospedale di comunità slitta a ottobre e in provincia nessuna delle undici case di comunità è completata al 100%.

Cantiere da finire

Dietro al monoblocco, per 3,5 milioni di euro ottenuti grazie al Pnrr, a gennaio del 2024 sono partiti i lavori per collocare nell’esistente palazzina verso via Teresa Rimoldi venti letti per pazienti non acuti. Posticipati dal 2023 all’anno scorso, dovendo dare la precedenza all’ospedale di comunità di Cantù, la conclusione dei cantieri era attesa tra dicembre e la primavera. Ormai però si è giunti all’estate e ora l’Asst Lariana, sentita la ditta costruttrice, immagina di poter ultimare il nuovo reparto entro settembre, per aprire ad ottobre. Sono già in corso le richieste per l’accreditamento:l’ospedale di comunità sarà destinato a casi non urgenti e sarà utile soprattutto per gli anziani fragili e cronici.

Pur non sempre con la completa dotazione di letti, venti al massimo, sono già attivi gli ospedali di comunità di Cantù, Menaggio e Mariano Comense, come da riforma regionale varata ormai durante la pandemia.

L’altro tassello ancora da aggiungere per completare il quadro sono le case di comunità in provincia. Sono undici quelle da realizzare nel Comasco. Quella cittadina è stata inaugurata nel marzo del 2022 grazie a un investimento di un milione e 404mila euro. Secondo l’ultimo aggiornamento della Regione, pubblicato questa settimana, però è in funzione solo l’85%, dunque undici su tredici complessivi.

Manca una presenza sette giorni su sette degli infermieri di famiglia e di fatto non ci sono medici di famiglia, da sempre contrari a concentrare le energie. I cantieri per allestire i loro ambulatori verranno conclusi da crono programma entro fine dicembre. Ciononostante, vengono erogate molte prestazioni: l’ambulatorio per gli anziani fragili, la presa in carico dei malati cronici, oltre ai già presenti ambulatori specialistici, al punto prelievi, oppure alla guardia medica.

Bellagio e Porlezza senza servizi

Stessa situazione in provincia per la casa di comunità di Cantù, interna al presidio di via Domea: la fine dei lavori è prevista per dicembre con l’85% dei servizi già attivo. Poco meno i servizi attivi a Menaggio e Lomazzo (77%), con i cantieri da ultimare a marzo dell’anno prossimo. Identica percentuale a Mariano Comense con la data di consegna prevista per giugno 2026. Le casa di comunità di Olgiate Comasco e di Ponte Lambro secondo la Regione saranno invece del tutto pronte a dicembre e ora funzionano al 69%. Ambulatori e sportelli di Campione d’Italia sono attivati per il 62%, per il 23% in Centro Valle con consegna a settembre e infine sempre a settembre dovrebbero concludersi i lavori a Bellagio e Porlezza, dove per ora i servizi sono allo 0%. Queste ultime due potrebbero essere date in gestione a privati. Infine, si trova a Dongo, sotto l’Asst della Montagna, l’ultima casa di comunità lombarda ad aprire entro il 31 dicembre 2026, grazie a 2milioni e 441mila euro. Nessun servizio è ancora attivo.

Il quadro degli ospedali e delle case di comunità nel Comasco è comunque in linea con quello regionale. Da Pnrr c’è tempo fino a fine 2026 e la Regione ha rivendicato come il 65% delle strutture sia ormai avviato, mentre dai banchi dell’opposizione il gruppo del Pd ha bollato la costruzione dei nuovi servizi per la sanità come «un fallimento drammatico».

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