Ponte Lambro, aggredisce donna davanti a pizzeria
Serata movimentata a causa di un uomo di 45 anni residente a Lambrugo. Brandendo una bottiglia, semina il panico tra gli avventori. E poi cerca di sfuggire all’arresto
Ponte Lambro
Brandendo una bottiglia, ha prima creato scompiglio nei pressi della pizzeria Aida di Ponte Lambro, poi ha aggredito una donna di Erba di 45 anni che è scappata (ed è stata identificata solo in un secondo momento, il giorno successivo), infine ha cercato di sottrarsi all’arresto dei carabinieri del Radiomobile di Como che nel frattempo erano arrivati sul posto a sirene spiegate.
Davvero una serata agitata, quella di sabato intorno alle 21.15, lungo la via Roma nel paese dell’Erbese. Un fatto di cronaca che è andato in scena davanti a tantissimi testimoni, minacciati e spaventati da quell’uomo fuori controllo che è poi risultato essere, dopo l’identificazione dei carabinieri, un marocchino regolare in Italia e residente a Lambrugo.
A finire in manette, processato ieri mattina in Tribunale a Como con il rito direttissimo (assistito d’ufficio dall’avvocato Pietro Troiano) è stato un uomo classe 1996, chiamato a rispondere (ma soltanto per il momento) di resistenza a pubblico ufficiale. Sono invece in corso le valutazioni relative ad altri due aspetti, legati però ad eventuali denunce da raccogliere, ovvero il danneggiamento e le lesioni personali ai danni della donna che era poi riuscita a scappare.
Avviate anche le indagini sull’accaduto. Pare proprio tra l’altro che tutto sia iniziato proprio da un litigio del quarantacinquenne con la donna erbese, litigio del quale non si conoscono i motivi. Da qui, brandendo la bottiglia di birra, il marocchino sarebbe poi andato in escandescenza minacciando anche le tante persone che si trovavano fuori dalla pizzeria, prima di tentare di scappare alla vista dell’arrivo del Radiomobile, fatta intervenire proprio da alcuni dei presenti a causa della brutta piega che aveva preso la situazione e nel timore che degenerasse.
Ieri mattina l’uomo ha chiesto al giudice i termini a difesa ed è tornato il libertà, anche se è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di firma. La sua esperienza giudiziaria non può comunque dirsi conclusa. L’uomo tornerà in aula in Tribunale a Como prima di Natale per definire la propria posizione.
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