Raid violenti contro i ragazzi: condannati due della gang
Albese con Cassano: aggressioni senza motivi, armati di coltello e bastone. Residenti a Guanzate hanno avuto una pena di 26 mesi senza sospensione
Albese con Cassano
Due anni e due mesi di condanna senza la sospensione della pena, più di quanto aveva chiesto la pubblica accusa al termine della propria requisitoria (2 anni). Si è concluso ieri mattina il processo a due giovani di Guanzate, Luigi Biagio Franchetti, che oggi ha 22 anni e l’amico Attilio El Mehdi Dakkouni, 29 anni, che in concorso con un minore giudicato separatamente dal Tribunale competente di Milano, sarebbero stati i protagonisti di una serie di scorribande violente e sovente armate per picchiare giovanissimi – non più grandi di 20 anni – per motivi futili, per un comportamento alla guida sbagliato oppure semplicemente per uno sguardo di troppo.
Banda che agiva picchiando con le mani, ma anche armata di manganello, coltello e in un caso pure di una rudimentale torcia in grado di scagliare scariche elettriche.
I fatti finiti a processo, racchiusi in ben 14 capi di imputazione tutti avvenuti in pochi giorni l’uno dall’altro, dal 22 maggio del 2021 al 19 giugno dello stesso anno, avvennero in diversi comuni della provincia. Tra questi Albese con Cassano, ma anche Tavernerio fino ad arrivare a Uggiate Trevano.
I due imputati sono stati assistiti dagli avvocati Annalisa Corti e Stefano Sonvico, mentre le molti parti civili (le parti offese di questo processo erano addirittura nove) sono state rappresentate dagli avvocati Massimiliano e Marcello Iantorno, da Mattia Raggi ed Erika Muschetto. Il giudice ha disposto per tutte le parti civili una provvisionale in vista di un futuro risarcimento che dovrà essere stabilito in sede civile.
I due imputati sono anche stati assolti da due capi di imputazione: un furto di un telefono cellulare avvenuto a Tavernerio, e il pestaggio di un ragazzo con una chiave inglese. Per tutte le altre contestazioni rimaste, invece, sono arrivate le condanne.
Le accuse parlavano di lesioni aggravate, ma anche di danneggiamento e porto di oggetti atti ad offendere che potevano essere di volta in volta un manganello ma anche un coltello puntato addosso alle vittime e pure la già citata torcia con scariche elettriche.
I due amici, secondo quanto è stato loro contestato dalla procura, erano stati i protagonisti di una serie di raid violenti e per motivi futili, come ad esempio con l’aggressione del 22 maggio a due ragazzi in quel di Tavernerio (colpiti con un manganello) che avevano rimproverato gli imputati per una guida scorretta. Il 29 maggio, ad Albese con Cassano, una delle vittime del fatto precedente fu vista camminare per strada con altri due amici e fu aggredita di nuovo con pugni, il solito manganello e un coltello. Il 9 giugno invece, a Uggiate Trevano (in piazza) un gruppo di amici del paese venne aggredito con un aggeggio che mandava scariche elettriche. La loro colpa era stata quella di aver guardato male i coetanei. Ma tra le accuse figurava anche un lancio di sassi contro un’auto ed un successivo inseguimento.
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