Sorpreso a spacciare nel bar di Asso: arrestato

L’intervento L’operazione dell’Antidroga della squadra mobile. Processo per direttissima, disposto l’obbligo di firma

Asso

Secondo quanto emerso in aula nel corso del processo di ieri mattina, la droga acquistata nei boschi dell’Erbese veniva poi ceduta a clienti nei pressi ma anche all’interno di un bar di Asso, l’Oltrebar, che tuttavia è risultato essere completamente estraneo alle contestazioni. Chi invece non solo non era estraneo alle stesse contestazioni, ma è anche finito con l’essere arrestato dagli agenti della squadra Mobile è stato un uomo di 37 anni di origine tunisina ma italiano di passaporto, residente a Valbrona, che ieri mattina è stato processato in Tribunale a Como per l’ipotesi di reato di traffico e detenzione di sostanze stupefacenti.

Mohamed Rafaet Tahari, questo il suo nome, dopo essersi consultato con il proprio legale, ha scelto di spostare l’udienza in un’altra data per cercare di ottenere la messa alla prova e tutto è stato riaggiornato al mese di ottobre. Nel frattempo il giudice Valeria Costi ha disposto la misura dell’obbligo di firma di fronte ai carabinieri.

L’operazione di cui stiamo scrivendo è avvenuta nel pomeriggio di giovedì. Intorno alle 17, gli agenti della sezione Antidroga della squadra Mobile di Como hanno effettuato un servizio dedicato di osservazione e monitoraggio ad Asso, ponendo la loro attenzione su un uomo che si aggirava in modo sospetto dentro e fuori dal bar.

Da quanto è stato possibile capire, prima gli agenti hanno monitorato una serie di attività che aveva svolto, poi hanno deciso di passare al contrattacco verificando quello che avveniva all’interno dell’esercizio commerciale perquisendo l’uomo. Nelle mani della polizia sono così rimasti un grammo di cocaina suddiviso in dosi, 15 grammi di hashish, nonché 710 euro che si ritiene potessero essere il provento dell’attività di spaccio. Tutto lo stupefacente e i contanti sono stati posti sotto sequestro.

Il sospettato è stato invece arrestato in flagranza di reato per produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, con la segnalazione giunta poi sul tavolo del pubblico ministero Simone Pizzotti che ne ha disposto il processo di ieri mattina con il rito direttissimo. Si ritornerà ora in aula ad ottobre per definire la vicenda penale.

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