Stop a Villa Ceriani: «Prima i rilievi e dopo il progetto»

Erba Doccia fredda sulla riqualificazione del museo che comporta un investimento di cinque milioni di euro. Corsa contro il tempo per non perdere i fondi del Pnnr

C’è un primo ostacolo sulla strada che porterà alla riqualificazione di Villa Ceriani, l’immobile storico di Crevenna per il quale è previsto un investimento da 5 milioni di euro legato al Pnrr. Prima di procedere con l’approvazione del progetto esecutivo e l’avvio del cantiere, servono nuove indagini sui materiali di costruzione e sul suolo. L’analisi è stata affidata a un’azienda specializzata, ma il tempo è poco: per non perdere i fondi, servono i documenti in regola entro la prossima primavera.

La tempistica

L’amministrazione comunale vuole restaurare la villa simbolo di Crevenna per allargare il Museo Civico già presente in sede, per realizzare sale studio e nuove sedi per le associazioni. Sul piatto ci sono 5 milioni di euro stanziati dallo Stato, la sola progettazione esecutiva (comprensiva di direzione lavori, coordinamento per la sicurezza, assistenza al collaudo e consulenze varie) vale 328.859 euro più Iva ed è stata affidata lo scorso 28 aprile alla M+ Associati, un insieme di aziende con sede a Seregno.

Il 26 giugno, scrive la dirigente del settore lavori pubblici Erminia Gariboldi nella determina di affidamento dell’incarico, «M+ Associati ha indicato le indagini necessarie per poter procedere alla progettazione. L’acquisizione di tali indagini compete al Comune, con particolare riferimento alle caratteristiche geometriche e meccaniche dei materiali costruttivi e dei suoli di fondazione, così da arrivare a un approfondito livello conoscitivo dell’edificio».

Passata l’estate, l’amministrazione ha finalmente affidato le analisi richieste al Laboratorio Tecnologico Lombardo di Capriolo (provincia di Brescia) per 24.400 euro. Fino a quando non arriveranno i risultati, la progettazione esecutiva non potrà procedere. Il problema è che con i fondi del Pnrr non si scherza: il termine ultimo per la conclusione dei lavori di recupero della villa è il 31 marzo 2026, ma entro la prossima primavera - tra marzo e aprile - bisogna procedere con l’approvazione del progetto esecutivo e di tutti i documenti necessari per avviare la gara d’appalto.

Nel giro di cinque mesi bisogna dunque effettuare analisi approfondite sui materiali e sul suolo, sperando non emergano sorprese, e riprendere (alla luce dei risultati) con la progettazione esecutiva di un progetto molto complesso che richiederà poi due anni di cantiere per l’attuazione. «Alcune analisi tecniche - dice l’assessore ai lavori pubblici Paolo Farano - erano già state effettuate nel corso della passata amministrazione, ma non sono sufficientemente approfondite per poterle considerare in fase di progettazione esecutiva. Ecco perché abbiamo dovuto conferire un ulteriore incarico per poi fornire i dati alle aziende incaricate della progettazione».

Gara d’appalto

È uno stop inatteso, la speranza è che non comprometta l’esito finale. Certo tutti dovranno correre: l’amministrazione conta di avere i risultati delle analisi il prima possibile, ma difficilmente sarà prima della fine dell’anno; a quel punto il progetto esecutivo andrà ripreso e concluso nel giro di tre mesi. Poi, una volta messo in sicurezza il finanziamento del Pnrr, si potrà procedere con la gara d’appalto di cui si occuperà direttamente la Provincia di Como come sempre accade per progetti molto onerosi.

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