Tagliati nella notte i cedri del Teatro: «Erano lì da sempre, perso un simbolo»

Canzo Ieri mattina gli abitanti di piazza Garibaldi non hanno più trovato i maestosi alberi

Il paese ieri si è risvegliato un po’ più povero, almeno sotto l’aspetto della bellezza e della vegetazione. Nella notte sono stati tagliati i due maestosi alberi presenti da tantissimi anni all’ingresso del Teatro Sociale. Alberi che hanno accompagnato la storia del paese e delineavano proprio il camminamento in ingresso della struttura. Molti cittadini in queste ore su Facebook stanno esprimendo il loro dispiacere per la perdita di queste piante che erano parte del paese e un simbolo di piazza Garibaldi.

C’è chi si lamenta  in rima scrivendo: «Non entro nel merito del giusto o sbagliato, del corretto o scorretto, di fatto stamattina questo nuovo scorcio mi ha procurato una forte stretta al petto». Chi aggiunge: «Se ne va un pezzo di storia», chi si chiede: «Perché lo avete fatto? L’amministrazione ha il dovere di spiegare, anche se era meglio farlo prima».

Rigenerazione urbana

Sembra comunque che l’intervento rientri nel finanziato piano di rigenerazione urbana che dovrebbe portare a ripensare piazza Garibaldi e questi alberi dovrebbero essere sostituiti con altri, anche in considerazione di alcuni danni provocati da rami caduti nel parcheggio sottostante qualche anno fa in occasione di un eccezionale maltempo. C’è comunque una relazione e ci sono tutte le autorizzazioni ovviamente. L’intervento è stato annunciato con una ordinanza dell’11 novembre.

Sul caso il Gruppo naturalistico della Brianza interviene con il presidente Roberto Cerati: «Mi sembra una ulteriore dimostrazione dell’improvvisazione di questa amministrazione. Prima di tagliare degli alberi che fanno parte della storia del paese, ne erano un simbolo, andava coinvolta la cittadinanza e bisognava quantomeno informare su cosa l’agronomo ha riscontrato, se ci sono eventuali problematiche alle piante che non sembrano esserci considerando il tronco. Mi viene il dubbio che sia un capriccio dell’amministrazione che vuole lasciare un’impronta magari anche se non condivisa».

Pareri

«Si potevano ascoltare altri pareri che potevano magari suggerire alternative rispetto al completo abbattimento - osserva il Gruppo naturalistico - Questo modo di decidere che caratterizza l’amministrazione ha già portato a creare un infopoint che non serve e che non è utilizzato».

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