Taglierino e maschera, rapina alle Poste - Ma la fuga è breve: presi poche ore dopo
Tavernerio Assalto lampo lunedì allo sportello di via Provinciale. Magro bottino: solo 190 euro - Le telecamere di sicurezza hanno aiutato i carabinieri a individuare i presunti responsabili
Tavernerio
La rapina è andata in scena nel primo pomeriggio di lunedì, intorno alle 13.15, portata a termine da un uomo armato di taglierino e da un complice che lo attendeva all’esterno, a bordo dell’auto con il motore acceso pronta per la fuga.
Il colpo è avvenuto all’ufficio postale di Tavernerio, in via Provinciale, ma i malviventi hanno fatto poca strada. Già nella serata di lunedì, infatti, i carabinieri erano sulle loro tracce, aiutati anche dalle telecamere di sicurezza presenti nella zona che hanno fornito elementi utili per identificare i sospettati.
Targa alterata
In carcere sono finiti un uomo di 45 anni di Monguzzo e un complice di 48 anni di Rogeno. Entrambi sono stati sottoposti a fermo in quanti indiziati del delitto, e sono poi stati portati nel carcere del Bassone dove nelle prossime ore verranno interrogati dal giudice.
Il fascicolo sulla rapina è coordinato dal pubblico ministero Giulia Ometto. I carabinieri hanno anche già effettuato le perquisizioni, recuperando un passamontagna, il taglierino verosimilmente utilizzato per la rapina e anche l’auto che era stata vista fuggire dall’ufficio postale, una Peugeot 307 di proprietà di un uomo che pare non fosse a conoscenza dell’accaduto.
La targa, in ogni caso, era stata modificata per impedire di risalire immediatamente agli autori del colpo, ma questo stratagemma non è bastato per ingannare i carabinieri.
L’arma
Le indagini sono state seguite sul posto dai militari della stazione di Albate e dai colleghi del Nucleo Operativo. Il rapinatore ha puntato subito lo sportello, armato di taglierino, facendosi consegnare i pochi contanti che il dipendente aveva, quantificati poi in circa 190 euro.
Il malvivente ha poi guadagnato l’uscita dell’ufficio postale di Tavernerio, raggiungendo il complice rimasto a bordo dell’auto per poi fuggire.
Una scena ripresa dalle telecamere che hanno poi permesso ai carabinieri di ottenere gli elementi necessari per presentarsi nella casa per presunti responsabili.
Al momento del colpo, il rapinatore aveva il volto coperto pare da un passamontagna e da un cappellino da baseball. Il volto era insomma occultato e non direttamente visibile. Il quarantottenne di Rogeno era tra l’altro già noto alle forze di polizia proprio per colpi avvenuti con modalità identiche, ovvero assalti rapidi compiuti con coltelli e taglierini e con il tentativo anche di camuffare le targhe.
Entrambi si trovano ora in cella in attesa di spiegare al giudice che salirà al Bassone per interrogarli, la loro versione in merito a quello che gli viene contestato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA