Treni, protestano anche i sindaci di Sormano, Asso e Ponte Lambro: «Un servizio rimasto agli anni Venti»

Trasporti Dopo il ritocco degli orari dei bus sostitutivi, ancora più lento arrivare a Milano. Sormani: «Per forza la gente poi usa l’auto». Pelucchi: «Da ripristinare le corse al mattino»

«Un servizio rimasto  agli anni Venti». «Il trasporto pubblico mi dicono non sia efficace, è da rivedere». «Auspico si torni alle condizioni prima del Covid per le tratte nel nostro territorio».

Sono unanimi gli amministratori locali nei giudizi negativi sul trasporto pubblico in Valassina. In generale, ma su quello ferroviario in particolare, dopo che Trenord ha modificato gli orari mattutini dei bus sostitutivi da Canzo-Asso. Cinque minuti, per adeguare le corse bus al traffico, ma un segnale evidente di come non si intenda, almeno a breve termine, ripristinare le corse ferroviarie soppresse nel periodo Covid.

Questione ampia

Il sindaco di Sormano Giuseppe Sormani parte da lontano nelle sue valutazioni: «Il primo problema per noi è raggiungere Asso, di pullman da Sormano ce ne sono pochi al di fuori di quelli delle scuole e c’è poca gente che li utilizza ma soprattutto perché il servizio è scomodo. È un cane che si morde la coda: finché non si migliorerà il servizio, qui si userà sempre la macchina per andare a Milano. Queste scelte non vanno nella giusta direzione, anche perché stiamo parlando di una tratta con concezione e tempi rimasti agli anni Venti».

« Da quando io andavo al liceo - aggiunge il sindaco di Sormano - si parlava di rendere la Milano-Asso una metropolitana a cielo aperto, ma da allora non è stato fatto nulla. Anch’io adesso se devo andare a Milano, lascio l’auto a Mariano e prendo il treno, oppure vado direttamente in auto e la lascio all’ingresso della città. Per i trasporti pubblici, in quest’area siamo grandemente penalizzati».

Utenti esasperati

Il sindaco di Asso Tiziano Aceti è abbastanza d’accordo con il collega di Sormano: «Io raccolgo le lamentele dei residenti e se devo basarmi su queste è che il servizio non è efficiente. Specialmente per gli orari. Bisognerebbe rivedere complessivamente un po’ tutto, anche perché non ha un effetto positivo sul turismo. Con i mezzi pubblici - osserva - potrebbero arrivare molte più persone con i mezzi pubblici nel territorio».

Il Cai di Caslino d’Erba aveva posto l’accento, in alcune assemblee pubbliche, sulle ripercussioni turistiche. «Siamo tutti rammaricati di questa scelta (il protrarsi dei bus sostitutivi, ndr) e auspichiamo si torni alla condizione prima del Covid – spiega Ettore Pelucchi sindaco di Ponte Lambro -. Sarebbe opportuno ripristinare le tratte complete in treno da Asso a Milano».

Disagi amplificati

Anche perché con l’autobus si aumentano i tempi di percorrenza di una ventina di minuti. Il problema è la mancata reintroduzione, dopo la pandemia, delle corse in treno in partenza da Asso. Più lunghe e meno efficienti: alla mattina si è creato un buco di due ore dalle 7,33 alle 9,33 in direzione Milano. In queste due ore intervengono i bus che da lunedì 29 gennaio partiranno alle 5.48, 7.48 e 8.18, anticipate appunto di cinque minuti con conseguente sveglia più presto per i pendolari. Poi sarebbe da valutare anche il problema storico dell’ultimo treno di rientro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA