Un salasso a Erba per energia e gas: si paga il quadruplo rispetto alla media

Il caso La spesa pro capite per sostenere i consumi di edifici pubblici, palestre e scuole. Balzo del metano nel primo bimestre : il conto arriva a 11,53 euro, a livello nazionale è di 3,14

Anno nuovo, bollette sempre salate.

Nel bimestre gennaio-febbraio 2023, ogni singolo erbese ha speso 13,24 euro di energia elettrica e 11,53 euro di gas per sostenere i consumi degli edifici pubblici, dal municipio alle scuole passando per le palestre.

I dati della luce sono in linea con il primo bimestre 2022, mentre il gas è più costoso. In entrambi i casi colpisce il paragone con la situazione nazionale: in città si spende fino al quadruplo rispetto alla media dei Comuni italiani.

L’Agenzia

I dati sulle spese energetiche sono forniti dall’Agenzia per l’Italia Digitale e sono aggiornati al 28 febbraio. Se consideriamo il primo bimestre 2023, la spesa pro capite sostenuta dal Comune di Erba per pagare le bollette della luce è 13,24 euro (nel primo bimestre 2022 fu di 13,23 euro); la spesa pro capite per il gas è pari invece a 11,53 euro (contro gli 8,71 euro del primo bimestre 2022).

È interessante paragonare la spesa sostenuta da ogni singolo erbese con la media nazionale, che tiene conto di tutti i Comuni. L’italiano medio, per il bimestre gennaio-febbraio 2023, ha speso 6,27 euro di energia elettrica e 3,14 euro di gas per pagare le bollette degli enti pubblici: un erbese spende più del doppio di energia e quasi il quadruplo di gas.

Il paragone è impietoso, ma bisogna considerare un fattore (soprattutto sul fronte gas). La media nazionale tiene conto anche degli enti locali del sud Italia e delle isole, dove si registrano temperature miti e il riscaldamento di fatto non viene quasi utilizzato: è chiaro che in quei contesti le spese sono molto inferiori rispetto a quelle del nord Italia.

Emergenza

I dati dimostrano che quando si parla di emergenza energetica e di bollette alle stelle, la gravità della situazione dipende molto dalla collocazione geografica dei Comuni e dalla maggiore o minore presenza di industrie o attività pubbliche energivore.

Con la primavera alle porte, l’amministrazione erbese è al lavoro per non farsi trovare impreparata fra sei-sette mesi quando si tornerà a parlare di riscaldamento. Il sindaco Mauro Caprani ha già chiarito che difficilmente le sette caldaie a cippato previste per riscaldare altrettanti edifici pubblici verranno attivate prima della fine dell’anno: l’ipotesi più probabile è che i benefici in termini di risparmio scatteranno dall’autunno 2024.

Monitoraggio

Si procede invece su altri fronti. Il sindaco ha disposto un monitoraggio costante dei costi e delle migliori offerte sul mercato energetico; in questi giorni, alla palestra di via Riazzolo a Buccinigo, sono in corso i lavori di efficientamento energetico della copertura, per ridurre le spese e rendere l’edificio più vivibile con il caldo e con il freddo.

Altri grossi interventi finalizzati al risparmio energetico, e finanziati attraverso il Pnrr, sono in programma al plesso delle scuole elementari di Crevenna e all’asilo nido Magolibero di Erba alta, oltre che nello stesso municipio e nelle sede distaccata di viale Magni.

La speranza, in ogni caso, è che il costo dell’energia come materia prima possa calare sensibilmente prima ancora che vengano ultimati i lavori.

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