Il rientro pomeridiano, le urla disperate: tante le persone accorse per salvare la donna sfregiata con l’acido. Qui una testimonianza

Erba «Urlava di lasciarlo andare. Sono stati bravi a trattenerlo». La drammatica scena vista da un imprenditore

«Ero in azienda, ho sentito delle grida e mi sono affacciato per capire cosa stesse succedendo fuori. Da una certa distanza ho visto la coppia, stavano urlando, poi lui ha iniziato a trascinarla per i capelli verso la sua automobile, voleva farla salire a forza. A quel punto sono intervenuti in tanti e lo hanno fermato».

A testimoniare quanto è avvenuto ieri pomeriggio nell’area industriale della città è il titolare di una delle aziende affacciate sul luogo dell’aggressione. Chiede di omettere le sue generalità, ma il racconto è prezioso e combacia con i primi rilievi delle forze dell’ordine. Era una giornata come tante, poco prima delle 14 i dipendenti stavano tornando sul luogo di lavoro quando si sono sentite delle grida. L’imprenditore non ha visto l’acido, quando si è affacciato probabilmente era già stato gettato: «Ho visto una coppia che litigava e urlava, ma un attimo dopo lui ha iniziato a trascinarla per i capelli verso la sua automobile. Mi è sembrato che cercasse di caricarla dietro, o addirittura nel baule, ma contemporaneamente sono arrivate tante persone e lo hanno fermato». Il testimone parla dell’intervento di 10-15 persone, tutte dalle aziende vicine.

Una fortuna per la giovane che così tante persone siano intervenute a sua difesa.

Non ci sarebbe stata una vera e propria colluttazione con l’aggressore, a fronte di tante persone l’uomo si è di fatto fermato: «Urlava di lasciarlo andare, ma sono stati bravi a trattenerlo in attesa dell’arrivo dei carabinieri. Poi uno dei testimoni è stato visitato sul posto in ambulanza ma è uscito sulle sue gambe e non è stato portato all’ospedale». I carabinieri del nucleo radiomobile di Como, insieme ai colleghi di Erba, si sono fermati a lungo in via Pontida per raccogliere testimonianze e ricostruire l’accaduto. L’ultima ad andarsene dal luogo dell’aggressione è stata l’ambulanza della Croce rossa di Montorfano, che ha medicato in codice verde uno dei testimoni (un uomo di 47 anni).

Ci vorrà del tempo per ricostruire con precisione le fasi dell’aggressione, certo i testimoni non sono rimasti a guardare e l’intervento degli altri lavoratori della zona è stato determinante.

L’ex fidanzato ha colpito la donna nell’area industriale della città, ma in un momento di grande via vai: in via Pontida e nelle strade limitrofe ci sono aziende importanti con decine di dipendenti e proprio in quel momento molti stavano rientrando al lavoro dopo il pranzo. Era impossibile non essere visti.

La scorsa estate la donna aveva deciso di denunciare l’ex compagno, tanto che lui si era presentato con un cric in mano davanti alla stazione dei carabinieri di Erba invitandola ad uscire con toni minacciosi: una scena surreale che si era conclusa con l’arresto dello stalker. In seguito era stato posto ai domiciliari a Broni, in provincia di Pavia, dove è ufficialmente residente con l’obbligo di non contattare la donna.

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