Violenze, 35 donne al pronto soccorso di Erba

I numeri L’agguato con l’acido all’ex fidanzata ha portato alla luce il fenomeno: moltissimi casi in appena dieci mesi. Eppure al consultorio comunale se ne erano presentate solo tre. Le amministratrici: «Prevenzione ed educazione»

Nei primi dieci mesi dell’anno, 35 donne si sono presentate al pronto soccorso di Erba dichiarando di aver subito violenza di genere. Sono invece tre le donne che si sono rivolte al consultorio familiare “La casa” di via Leopardi: «I numeri - dice il vicesindaco Sofia Grippo - sono inferiori a quelli registrati dal pronto soccorso. Invito le donne in difficoltà a cercare un aiuto, prima ancora di dover ricorrere all’ospedale o al numero d’emergenza 1522».

I dati sugli accessi al pronto soccorso sono stati divulgati dallo stesso ospedale, parte attiva della rete provinciale antiviolenza, alla vigilia della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Il ricovero

Dal primo gennaio al 31 ottobre 2023, al Fatebenefratelli sono passate dal triage 35 donne che hanno dichiarato di aver subito violenza di genere; di queste 8 hanno proseguito il ricovero nei reparti di ginecologia-ostetricia o pediatria, 4 hanno scelto il collocamento in protezione presso la rete dei servizi.

I numeri sono in linea con quelli dell’anno precedente. Nel 2022, nell’arco di 12 mesi, 40 donne si sono rivolte al pronto soccorso per violenza di genere: sono seguiti 13 ricoveri e 8 progetti di messa in protezione.

Se la prognosi è superiore ai 21 giorni, ricordano dal Fatebenefratelli, i medici devono inviare la scheda di rilevazione della violenza e il verbale di pronto soccorso all’autorità giudiziaria, indipendentemente dalla volontà della donna. Se la prognosi è inferiore, tutto dipende dalla volontà della vittima.

Mercoledì il Rotary Club Erba Laghi e il Comune di Erba hanno presentato in municipio un’iniziativa ideata dall’ex senatrice Erica Rivolta, seicento cartelli con il numero anti-violenza 1522 che verranno distribuiti a negozi, imprese, scuole e luoghi pubblici. In quell’occasione, il vicesindaco Sofia Grippo ha detto che fino ad oggi, in tutto il 2023, solo tre donne si sono presentate al consultorio “La casa” per problemi di violenza.

«Dico “solo” tre perché mi sembra che questi numeri non rappresentino la realtà, come dimostrano i dati del pronto soccorso. Spesso noi donne siamo spaventate non solo all’idea di denunciare una violenza, ma anche solo di parlarne in un ambiente protetto con psicologi e persone che ci possono aiutare. Invito davvero le donne in difficoltà a chiedere aiuto prima che sia troppo tardi, per non arrivare al pronto soccorso o a dover telefonare all’1522».

In 13 dai vigili

Lo stesso invito arriva da Anna Proserpio, assessore alle pari opportunità, all’istruzione e ai servizi sociali. «Io credo molto alla prevenzione e all’educazione che deve partire da lontano - ha detto - ma da preside (del liceo Melotti di Cantù, ndr) mi rendo conto che alla scuola si chiede ormai di sopperire alle mancanze delle altre agenzie educative, a partire dalla famiglia. Dobbiamo lavorare tutti per disinnescare i meccanismi che portano alle violenze di genere».

Non mancano poi i casi più sfumati di persone che si rivolgono alla polizia locale per chiedere una mediazione familiare o un consiglio, senza sporgere vere e proprie denunce: nel 2023, gli agenti hanno trattato 13 casi di questo tipo (si sono rivolti al comando 10 donne e 3 uomini).

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