
( foto butti)
Basket A2 A una gara dal termine, l’analisi del capitano: «Il destino? Finché la matematica non dirà il contrario vogliano provare ad arrivare secondi»
cantù
Quaranta minuti al termine della regular season in serie A2. Cantù, dopo la vittoria ad Avellino, domenica si ripresenterà domenica sul parquet del PalaFitLine di Desio con un terzo posto in tasca, sicuro e sigillato. Ma anche con la speranza, di poter ancora ambire al secondo, in caso di arrivo a pari punti con Rimini.
Una questione importante, anche se le priorità sembrano essere altre. Lo spiega bene capitan Filippo Baldi Rossi: «Finché la matematica non dirà il contrario, ovviamente vogliamo provare ad arrivare al secondo posto. Aspettiamo il posticipo Fortitudo-Rimini e poi vediamo. All’ultima noi abbiamo Vigevano, Rimini affronta Nardò, non credo troppo alle sorprese, ma questo campionato è all’insegna dei risultati folli…».
Ad Avellino, Cantù ha iniziato blanda, dopo l’intervallo si è vista tutta un’altra squadra: «Qualche attenzione inizialmente è venuta meno, specie su Mussini e sui tiri da tre di Jurkatamm, in tutta onestà. Poi, abbiamo difeso alla grande, con tanta attenzione e infatti abbiamo concesso solo 24 punti dopo l’intervallo».
E, ancora, analizzando un po’ i numeri: «Nonostante non fossimo stati molto fluidi, prima del riposo avevamo segnato 42 punti: il problema era tutto in difesa. Poi, con la giusta solidità. Ci siamo presi una vittoria su un campo difficile, dove non avevano vinto in molti».
Ora, per Cantù, arrivano l’impegno contro Vigevano e due settimane di preparazione ai plaoyff: «Al di là del piazzamento – spiega Baldi Rossi - è importante avere tutti pronti e in forma. Queste che arrivano sono tre settimane che ci devono portare ad avere la condizione migliore».
Qualcosa si è già visto nelle ultime partite: «Un mese fa abbiamo fatto il punto della situazione con Brienza. Ora dobbiamo limare e aggiustare, per arrivare pronti. Secondo me, si sta giocando per il campionato, ma mentalmente siamo già ai playoff. Vedo più omogeneità in attacco, i nostri fari McGee e Moraschini sono sempre più decisivi, ma vedo passo in avanti da parte di tutti. Stiamo sistemando rotazioni e gerarchie, più strette e regolate».
Ma c’è qualche squadra che vorreste evitare? «Adesso come adesso non possiamo dire chi sia meglio o peggio, è ancora presto. Per come siamo concentrati, ultimamente stiamo disputando partite solide: io faccio tutte le preghiere del caso affinché non si faccia più male nessuno, questo è essenziale. Poi, se mi chiedete chi vorrei evitare, dico Fortitudo Bologna: è una bella squadra e quel palazzetto è sempre difficile. Ma più che dagli avversari che affronteremo, il cammino nei playoff dipenderà soprattutto da noi».
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