Brienza: «Siamo carichi e siamo pronti»

Intervista «Cantù sorpresa? Fa piacere che ci siano sensazioni positive. Non voglio mettere le mani avanti: siamo contenti del gruppo»

Cantù

La prima è sempre importante. Figuriamoci quest’anno. Cantù domani torna a calcare i campi della serie A, stavolta davvero. Inizia il campionato, il primo appuntamento sarà a Trento. Un posto non banale per coach Brienza, apparso decisamente emozionato a poche ore dal ritorno, suo e di Cantù, nella massima serie.

Coach, come arriva Cantù alla prima contro Trento?

Molto carica, siamo al limite dello scoppio della bottiglia mi vien da dire. Abbiamo svolto una buona preseason e siamo pronti.

La squadra sta bene?

Me la sono “gufata” da solo, dicendo che eravamo stati fortunati con gli infortuni. In settimana c’è stato qualche problemino, che ha variato un po’ la routine della squadra. Ma non è pretattica: a Trento ci saranno tutti.

Sacripanti ha detto che Cantù sarà la rivelazione della stagione. Ha ragione Pino?

So che non beve tanto, quindi il suo giudizio non è frutto di una birra di troppo. Scherzi a parte, fa piacere che ci siano sensazioni positive. Non voglio mettere le mani avanti: siamo contenti del gruppo che abbiamo costruito con una logica e che quella stessa logica la stiamo riscontrando sul campo. Abbiamo delle “scommesse”, con un potenziale importante: tanti devono dimostrare di essere al livello della A italiana. Finché non si gioca davvero, questa idea non puoi averla.

Trento, Reggio Emilia, Trapani e Brescia: come inizio non c’è male…

Quattro squadre forti, che hanno fatti i playoff e disputano le coppe europee. Saranno test di grandissima difficoltà.

Cantù ha già affrontato Trento in precampionato, vale qualcosa quella sfida disputata a Sondrio?

Ci ha permesso di conoscerci, ma era al termine della seconda settimana di ritiro, con qualche defezione per entrambe. Il campionato è tutta un’altra cosa a livello di tensione e vibrazioni. In Eurocup non sono partiti bene, ma hanno affrontato una squadra francese molto forte: mi aspetto un clima da battaglia.

Proviamo a fare una griglia di partenza del campionato?

Fondamentalmente vedo due blocchi: uno molto forte e uno con squadre altre molto simili, tutte potenziali sorprese o tutte in lotta per salvare la serie A.

Quali caratteristiche peculiari deve avere Cantù per tirar fuori il suo potenziale?

Da una parte dobbiamo ancora scoprirlo, visto che sette decimi sono nuovi. Sarà anche una sorpresa vedere come reagirà la squadra dinanzi al sold out di Trento. Abbiamo bisogno del primo Gp per vedere, dopo i test, come siamo. Vorremmo essere quelli dell’anno scorso: una squadra che trasmetteva resilienza, voglia di lottare e vincere, anche nei momenti negativi.

Trento cosa rappresenta per coach Brienza?

Fa più notizia un esonero, ma di base rimangono i rapporti. Con tutta la gente di Trento, il rapporto è ottimo e ho sempre piacere nel rivederla. Dopo quell’esperienza, finita male, sono diventato un allenatore migliore. Ma la cosa che conta è che sarà la prima di Cantù in A. Qualsiasi squadra ci fossimo ritrovata davanti, sarebbe stata una grande emozione.

Quanto conterà il pubblico, alla luce della decisione degli Eagles di non andare in trasferta?

Prendiamo atto e rispettiamo la scelta. L’anno scorso siamo stati bravi nel trovare le energie in Coppa Italia in un PalaDozza giallo-Cividale, o nelle due vittorie a Rimini in un palazzo infuocato. In casa è diverso, abbiamo oltre 3 mila abbonati: un grande traguardo. A Desio la differenza la faranno davvero, sia gli Eagles, sia il resto del pubblico. Perché in A2 gli Eagles ci sono sempre stati, semmai mancava un po’ il contorno delle tribune: ora ci sarà anche quello.

© RIPRODUZIONE RISERVATA