Cantù, bentornata in A: oggi si parte

Basket Debutto nel massimo campioanto dopo quattro anni di purgatorio in A2: l’esordio a Trento (ore 18)

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Ci siamo davvero. Dopo quattro stagioni, 1609 lunghissimi giorni, Cantù ritrova la serie A. Era il 10 maggio del 2021 quando Cantù abbandonò la sua casa naturale, per trascorrere poi un quadriennio in A2. Beffa delle beffe, Cantù abbandonò la serie A con una vittoria, 106-101 contro la Dinamo Sassari. Il resto è storia, con Cantù che ha sempre provato a tornare in alto. Ci sono volute tre finali playoff per coronare finalmente il sogno, fino alla decisiva gara 3 contro Rimini dello scorso 13 giugno.

Si riparte

Ora, la serie A è di nuovo realtà. Il calendario ha riservato alla S.Bernardo un debutto in trasferta, alla Bts Arena di Trento (sold out) contro l’Aquila, rinnovatissima formazione allenata da un cavallo di ritorno (in Italia) come Massimo Cancellieri, reduce da una lunga esperienza all’estero. La sensazione, come ha detto anche coach Brienza in presentazione, è che se al posto di Trento ci fosse stata Treviso, Varese o Napoli, la differenza sarebbe stata davvero minima, talmente è alto il livello di emozione che sta attraversando il gruppo. Specialmente di chi questa promozione l’ha vissuta, ma anche di chi – in società e nei vari staff – c’è sempre stato.

Con quali ambizioni si ripresenta Cantù al massimo livello della pallacanestro italiana? L’obiettivo è restare a lungo in serie A, aprendo un nuovo capitolo della quasi novantennale storia del club. Ma, sotto sotto, c’è anche la voglia di provare a spingersi un po’ più un su. Il campionato è tutto da scoprire, così come molte squadre, passate da rivoluzioni interne. Compresa Trento, che ha ben pochi punti saldi nel roster, uno su tutti l’intramontabile Forray.

La salvezza prima di tutto, primo volano per far decollare tutto il resto, arena di Corso Europa in primis. Perché è chiaro che un immediato passo falso, rovinerebbe la festa e smorzerebbe gli entusiasmi.

Ma non è questo il giorno delle previsioni negative. Anche perché, per quel che vale, il precampionato ha messo in mostra una Cantù solida, competitiva, sicuramente in grado di raggiungere l’obiettivo minimo. Manca la prova vera, quella del campo quando in paio ci sono i due punti.

Carte

E se è vero che il campionato e le avversarie sono tutte da scoprire, Cantù qualche punto fermo ce l’ha. La preparazione ha messo in luce alcuni capisaldi. L’affidabilità di Bortolani, che ha tutta l’intenzione di farsi vedere dopo due stagioni in naftalina. Ma anche la resa dei cinque nuovi americani. La solidità in regia di Gilyard, l’ottima res di Bowden anche partendo dalla panchina, la tenuta difensiva di Sneed e la capacità di riempire l’area di Ballo, oltre alla conferma di Ajayi come buon cambio di Basile.

A proposito dell’italoamericano, inutile dire che sarà per lui la stagione della definitiva consacrazione. Altro giocatore atteso è Okeke: ha lavorato come un pazzo in estate, non vede l’ora di mettersi in gioco. E si attende una grande stagione dai veterani: capitan Moraschini e De Nicolao, dalla seconda linea, non possono tradire le attese.

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