
Pallacanestro Cantù / Cantù - Mariano
Venerdì 13 Giugno 2025
Cantù stasera può prendersi la serie A
Partita Stasera alle 20.45, atto terzo della finale promozione contro Rimini dopo il 2-0 ottenuto nelle prime die gare. Un palazzetto pieno come un uovo
Cantù
Questo articolo contiene riferimenti espliciti alla serie A. La lettura non è consigliata a un pubblico scaramantico. Sopra di 2-0 nella serie, dopo aver vinto altrettante volte a Rimini, l’Acqua S.Bernardo Cantù sa di girare con il proprio destino appiccicato addosso. Proprio adesso che torna a casa, davanti al pubblico fedele.
Ed è tutto apparecchiato per stasera alle 20.45, atto terzo della finale promozione. Un palazzetto pieno come un uovo (inutile aprire i botteghini, venduto tutto il vendibile), le due migliori squadre del campionato (Udine a parte, che è già in infradito da un bel pezzo), le telecamere di mamma Rai (diretta sul canale 58, RaisportHd), un ambiente che trasuda entusiasmo da tutti i pori e una squadra che ha fatto di più di quanto ci si aspettasse.
E, allora, facciamo partire la colonna sonora. «We can be heroes, just for one day», intona il Duca Bianco. E, come David Bowie, sperano tutti i sostenitori canturini, non solo i seimila del PalaFitLine, che si possa essere eroi. Anche per più di un giorno, servisse. Un successo stasera, infatti, riaprirebbe le porte della A. Senza dover ricorrere a gara quattro e cinque, che erano effettivamente previdibilissime.
Dopo tre tentativi andati a vuoto, insomma, Cantù è a un passo dal riprendersi la gloria e un posto nella pallacanestro che conta. Occhio però a vendere la pelle dell’orso prima del tempo o, come sentenzierebbe Giovanni Trapattoni da Cusano Milanino, a dire gatto se non l’hai nel sacco. Rimini sarà anche stanca e ferita, ma non ha più nulla da perdere e quindi potrebbe arrivare con la mente sgombera. Forse la cosa più pericolosa.
Ma a parlare, fin qui, è quanto si è visto nella serie. Quella dei due successi fuori casa e di un fattore campo che ha cambiato proprietà già dopo la prima sfida. Tutto a vantaggio, e che vantaggio, dell’Acqua S.Bernardo.
Tra gli altri, Nicola Brienza ha già avuto un grande merito: portare la squadra nel forma migliore al momento decisivo. Sia come testa (e il merito è suo e dello staff) sia come fisico (monumento equestre in piazza a quel genio di Sam Bianchi). Condizioni che aiutano, e non poco.
Così come aiuta, nel momento di massima folgorazione, avere preso nota di un fatto: le chiavi della squadra sono pienamente nelle mani di De Nicolao, Moraschini e McGee. Con Basile, i cardini della squadra. Anche dalle loro giocate, dalla doppia doppia del “Ricky”, dagli assist e dai tiri pesanti di Denik e dalla verve dell’americano sono passati i destini delle ultime due sfide, non solo a Rimini.
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