Commozione ai funerali di padre e figlio. «Paolo e Sergio, tutta la vita per gli altri»

Cabiate Il primo aveva 49 anni, papà Bravi 85: morti a pochi giorni di distanza. Tanti per l’addio. Il parroco: «Dai familiari mi aspettavo rabbia, invece la loro fede è diventata ancora più grande»

Cabiate

«Ognuno pensi in silenzio ad un ricordo di Paolo e di Sergio. Un’istantanea della loro vita».

L’invito l’ha rivolto il parroco di Cabiate, don Giovanni Piazza, al termine della messa funebre per il padre e il figlio, scomparsi a distanza di pochi giorni, uno dall’altro.

Anche gli altri due fratelli, Renata ed Emanuele Bravi, hanno voluto ricordarli con una composizione di foto, posta a fianco delle due bare, posizionate ai piedi dell’altare.

La serenità

L’espressione più frequente di Paolo (49 anni) era il sorriso. Quel sorriso che ha colpito anche don Claudio Robbiati, compagno di scuola, che ha concelebrato la funzione. «Il ricordo che porterò sempre dentro di me è proprio il sorriso e la serenità di Paolo - ha detto - Lo aveva sempre: non solo nei momenti felici ma anche in quelli più duri, come la malattia, che lo ha accompagnato per tanto tempo».

«Adesso - ha concluso – non possiamo capire ed accettare questa doppia morte, ma ricordiamoci che Dio sa scrivere dritto anche sulle righe storte».

In tanti hanno voluto dare l’ultimo saluto, nella chiesa parrocchiale. Una cerimonia sobria ma molto intensa, come sarebbe piaciuta a Sergio (85 anni), accompagnata dalla corale (dove ha cantato per tanti anni Maria Pia, la mamma di Paolo). Una partecipazione intensa, per una doppia morte che ha colpito nel profondo, tutti i cabiatesi, che conoscono ed apprezzano la famiglia Bravi, da sempre impegnata in parrocchia e nel sociale.

Anche don Piazza è rimasto colpito. «Avevo un po’ di preoccupazione quando ho sentiti gli altri due figli e Maria Pia al telefono -ha confidato - Mi aspettavo una più che umana reazione di rabbia, di risentimento, di sconforto. Ed invece mi hanno detto che il Signore li aiuterà a superare anche questo momento difficile. E che lo loro fede ne uscirà ancora più forte».

La fede è sempre stata una delle caratteristiche della famiglia Bravi: una famiglia unita, però mai chiusa in sé stessa.

«Paolo e Sergio sono due persone che hanno speso la vita intera per la gente, per gli altri -ha chiosato il parroco don Piazza - Hanno speso bene e sino in fondo, la loro vita. La morte li ha tolti alla vista dei loro cari e di tutti noi. Ma la morte non ha l’ultima parola: “Io sono la Resurrezione e la vita”, ha detto Cristo».

Fino all’ultimo

Don Piazza ha poi ricordato come Sergio, ogni volta che passava a trovarlo a casa, nonostante la malattia, chiedeva sempre notizie della parrocchia e della chiesa. Quella parrocchia che ha vissuto pienamente per tutta la vita, in diversi aspetti, ma sempre senza voler essere protagonista.

Paolo aveva scelto i giovani, come obiettivo al quale trasferire la sua fede e la sua intensa capacità di relazione. La morte, che li ha colti a pochi giorni di distanza, li ha uniti ancora di più. Il vuoto che lasciano, sarà difficile da colmare, ma per onorarli è indispensabile sorridere e vivere la propria vita, sino in fondo.

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