Dal cuore al polpo, c'è una stampa 3D che unisce più materiali

Stampare oggetti 3D unendo in modo fluido più materiali tra loro: è l’obiettivo del nuovo software open source sviluppato sotto la guida di Robert MacCurdy, dell'Università del Colorado a Boulder, e pubblicato sulla rivista Additive Manufacturing che apre nuove possibilità alla stampa 3D, dai tessuti biologici alla robotica morbida.

Da anni la stampa 3D ha innovato vari settori della manifattura, soprattutto nella produzione di materiali e oggetti particolarmente complessi, dalla produzione di motori per razzi fino alla produzione di protesi ossee su misura del paziente, ma è ancora limitata dalla possibilità di poter combinare insieme l’uso di più materiali. Ad esempio nel realizzare oggetti, come una suola di scarpe, in cui sarebbe importante modificare la combinazione dei materiali così da cambiare la rigidità della suola in base alla posizione. Una difficoltà dovuta non solo alle stampanti in se ma anche e soprattutto dalla complessità di software capaci di gestire il compito. Proprio per superare questi limiti i ricercatori americani hanno realizzato OpenVCad, un software rilasciato liberamente che offre un insieme di strumenti capaci di gestire la stampa 3D multimateriali.

“Questo è il primo strumento di progettazione multi-materiale basato su codice disponibile a tutti”, ha affermato Wade. Una soluzione che secondo gli autori può aiutare praticamente ricercatori impegnati in moltissimi settori, dall’ambito medico, dai chirurghi che hanno bisogno di tessuti e modelli più realistici su cui esercitarsi come il muscolo del cuore, alla robotica morbida per fare materiali in cui una parte sia più flessibile di altre come i bracci di un polpo.

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