Fermi, il saluto della preside: va in pensione

Cantù L’annuncio di Erminia Colombo: «Mi mancheranno i ragazzi, lascio una bella scuola. Cosa farò ora? Mi dedicherò a letture e viaggi»

Cantù

Erminia Colombo, dirigente del liceo Enrico Fermi, deve ancora prendere familiarità con l’idea che, dall’1 settembre, sarà ufficialmente in pensione e non farà più parte del mondo della scuola, che è stata la sua casa per 42 anni.

Ma di una cosa è certa fin d’ora: quello che le mancherà di più sarà quel breve momento la mattina, una manciata di minuti prima delle 8, quando si mette vicino all’ingresso e guarda i ragazzi entrare, qualcuno preoccupato per un compito in classe, qualcuno mezzo addormentato e qualcuno mezzo nascosto dalla sciarpa, ma, alla fine, sempre sorridenti come solo a quell’età.

Ultima campanella

Volti che le riempiono il cuore d’orgoglio, perché «sono certa che diventeranno professionisti in grado di trovare le migliori soluzioni tecnologiche a minor impatto ambientale. Il nostro liceo ha formato ragazzi che costituiscono l’Italia migliore, e sono certa che rimedieranno a una parte degli errori di noi adulti».

Ieri ha voluto essere lei stessa a dare alla famiglia del Fermi, agli studenti, ai docenti, al personale tutto, la notizia del suo pensionamento: «Ogni giorno, in questi dodici anni, sono stata fiera di essere la vostra preside – ha scritto – orgogliosa di essere una Fermiana insieme con voi. Dal primo settembre avrete come preside un’altra persona, che vivrà il Fermi con altrettanto orgoglio: accoglietelo/accoglietela come sapete fare, perché la bella storia del nostro Fermi possa continuare». Quella che si aprirà tra un mese, il 18 giugno alle 8.30 con il tema d’italiano, sarà insomma la sua ultima maturità. Erminia Colombo, 66 anni, era arrivata in via Papa Giovanni XXIII nel 2013, raccogliendo il testimone da Aldina Arizza. Ma soprattutto da Antonio Silva, preside dal 1989 al 2011. E lo conosceva bene, l’ideatore della definizione di “miglior liceo del Lombardo-veneto, isole comprese”, perché era stato il suo tutor quando era stata proprio al Fermi per il tirocinio prima di diventare dirigente. Lei arrivava dallo scientifico Terragni di Olgiate, dove era stata docente di filosofia dal 1988 al 1997, prima di passare al liceo Ciceri di Como e per sette anni al classico Volta, sempre a Como. Mentre sedeva in cattedra al Volta aveva partecipato, nel 2005, al concorso per diventare preside, e proprio il Terragni era stato il primo istituto da lei guidato in questo ruolo.

Il futuro

«Mi trovo di fronte a una nuova fase della mia vita – spiega Erminia Colombo – una fase in cui voglio leggere, viaggiare, prendermi un po’ più cura di me. Ma allo stesso tempo mi dispiace molto lasciare una una realtà, quella della scuola, che ha ancora un ruolo essenziale nella vita di questo Paese».

Il Fermi proseguirà il suo cammino su questa strada, ne è certa: «Sono arrivata in una bella scuola e lascio una bella scuola. Le scuole sopravvivono ai presidi che se ne vanno, anzi chi arriva può portare novità, nuovo slancio. Abbiamo affrontato sfide pesanti, come la pandemia, ma stiamo vivendo anni belli. I ragazzi non solo sono bravi, ma saranno grandi professionisti nei campi di cui il nostro tempo ha bisogno, colti e appassionati. Sono contenta e sono fiera di loro».

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