
Gli avvisi ai “fantasmi” della Tari: in 306 non hanno pagato dal 2020
Erba Si tratta di sconosciuti al Comune per la tassa rifiuti emersi dai controlli tributari. Potranno saldare in tre rate ravvicinate, qualcuno deve pagare cinque anni e altri meno
Erba
Numerosi cittadini riceveranno nei prossimi giorni uno o più avvisi di pagamento della tassa rifiuti relativi al quinquennio 2020-2024. Sono soggetti che non risultavano nella banca dati comunale e che sono stati individuati dall’ufficio tributi: potranno saldare il dovuto in tre rate. Intanto il consiglio comunale ha approvato definitivamente le tariffe della Tari per il 2025: quest’anno la tassa è dovuta da 7.621 nuclei familiari.
Nei giorni scorsi la dirigente dell’area finanziaria, Milena Mazzoni, ha affidato alla società Koinè di Prato «il servizio di stampa, imbustamento e postalizzazione di 306 avvisi di pagamento Tari anni dal 2020 al 2024». Gli avvisi arriveranno a destinazione fra pochi giorni e potranno essere pagati dagli intestatari in tre rate con scadenza 16 giugno, 16 agosto e 15 ottobre.
La dirigente chiarisce che formalmente non si tratta di debitori, lo diventeranno se non salderanno gli avvisi pagamento, quanto piuttosto di persone o società che non erano mai comparse fra gli intestatari della tassa rifiuti. “Fantasmi”, insomma, individuati dai funzionari dell’ufficio tributi a seguito dei consueti controlli incrociati fra le banche dati comunali e catastali.
Le anomalie nascono da diversi fattori quali cambi di residenza, modifiche nel numero di componenti del nucleo familiare, nuove aperture per le società che andrebbero sempre dichiarate per iscriversi nella banca dati della Tari o per aggiornare la propria posizione. È molto probabile che qualcuno ometta la dichiarazione nella speranza di non pagare, ma non mancano le reali dimenticanze e le persone che non si sono mai poste il problema della Tari.
Gli avvisi sono complessivamente 306. Fra gli intestatari qualcuno riceverà cinque avvisi, altri due o tre, altri ancora solo uno: tutto dipende dal lasso di tempo in cui hanno vissuto o lavorato a Erba senza comparire nella banca dati comunale.
Gli avvisi non prevedono sanzioni, solo il saldo degli arretrati; se poi gli interessati non verseranno il dovuto, le pratiche passeranno alle agenzie di recupero crediti. A Erba non si scherza più: a marzo, per la prima volta, decine di conti correnti sono stati pignorati dopo che gli intestatari hanno ignorato avvisi e ingiunzioni per vecchie tasse mai pagate.
In attesa di recuperare il pregresso, l’amministrazione comunale pensa alla Tari 2025. Il consiglio comunale ha approvato in via definitiva le nuove tariffe per l’anno in corso: sono previsti aumenti medi del 5 per cento, che si sommano a quelli dello scorso anno. Gli aumenti sono diffusi in tutti i Comuni e dipendono dall’aggiornamento del tariffario disposto da Arera nel 2023 per il biennio successivo; quest’anno vai poi messi in conto 6 euro in più, richiesti sempre da Arera, per finanziare il bonus sociale a favore dei cittadini a basso reddito.
La giunta comunale non ha ancora stabilito le scadenze delle rate, ma l’assessore alle finanze Matteo Redaelli ha detto che anche quest’anno saranno tre distribuite fra l’autunno 2025 e la primavera 2026. Sarà sempre possibile pagare in un’unica soluzione in corrispondenza della prima rata; molti cittadini hanno scelto l’addebito diretto su conto corrente con un sconto del 5 per cento.
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