Greta, da tre anni scomparsa nel nulla
Le amiche: «Noi non ci arrendiamo»

Erba, dalla primavera del 2022 non si hanno più notizie della cantante

Erba

Sono passati tre anni dalla scomparsa della cantante erbese Greta Spreafico. Dopo tante indagini, chiuse e riaperte, ore di trasmissioni televisive e testimonianze discordanti, le speranze di fare chiarezza sono sempre più flebili. Le amiche che ha lasciato a Erba, però, non si arrendono.

Nella primavera del 2022 Spreafico era a Porto Tolle, nel Polesine, che vendere una casa ereditata dal nonno. Aveva già l’appuntamento fissato dal notaio per il rogito, ma non si è mai presentata per la firma: l’ultimo avvistamento della donna, a bordo della sua Kia Picanto, risale alla notte fra il 3 e il 4 giugno. Poi il nulla.

Inizialmente si pensò a un allontanamento volontario, poi partirono le indagini. Vigili del fuoco e protezione civile, coordinati dalla Procura di Rovigo, hanno cercato quella macchina in lungo e in largo sul delta del Po, senza successo. Da principio venne indagato un giardiniere che aveva conosciuto la cantante erbese sui social media e aveva trascorso con lei l’ultima sera. Le indagini vennero chiuse senza esito, mesi dopo furono riaperte e nel registro degli indagati spuntò anche il nome del suo fidanzato. Ma della macchina e di Greta, che all’epoca aveva 53 anni, nessuna traccia.

A Erba la cantante ha due fratelli e la madre anziana, ma anche tante amiche che non si rassegnano. Tra queste c’è Paola Corbo, che anni fa coinvolse Greta e la sua voce graffiante nell’evento “Ama la musica, ama le donne”: una manifestazione nata per dire no alla violenza di genere, quella stessa violenza che Greta potrebbe aver incontrato sul suo cammino. «La ricordiamo spesso, abbiamo anche organizzato un concerto in sua memoria nel mesi passati, ma ora non sappiamo più da che parte girarci» dice Corbo. «Continuiamo a chiedere di indagare e di tenere accesi i riflettori sulla sua scomparsa. Sappiamo che la Procura di Rovigo, dopo aver riaperto le indagini, sta continuando a lavorare ma ad oggi sembra non esserci alcun riscontro concreto».

La paura, continua l’amica, «è che si arrivi nuovamente alla chiusura del fascicolo in mancanza di elementi per procedere. Noi speriamo in qualcosa che tolga ogni dubbio ai familiari e a noi amici sul destino in cui è incorsa Greta: a fare davvero male è l’incertezza».

In questi anni il caso è stato trattato ampiamente anche dalle televisioni, con ore di servizi e dirette, ma una risposta ancora manca.

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