
( foto butti)
Basket serie A2 Le riflessioni di Joonaas Riismaa riguardo la serie di finale che Cantù giocherà contro Rimini. «La pressione, che innegabilmente c’è ed è tanta, deve soltanto darci la spinta per raggiungere l’obiettivo»
cantù
Playoff di Cantù, spicca il biondo platino della chioma di Joonas Riismaa. Non solo per la particolarità del colore, ma anche e soprattutto per le recenti performance che sta avendo l’esterno estone di formazione italiana. In campionato ha colpito soprattutto per la difesa: i 17 punti, con il 100% dal campo, messi a segno in gara 3 Rieti hanno mostrato un’altra versione del giocatore. L’apporto nella terza sfida è stato determinante per l’accesso alla finale che comincerà domenica a Forlì.
Per Cantù sarà la partita ufficiale numero 50, qualcuna in più per Riismaa e Basile che hanno anche risposto alle chiamate delle rispettive Nazionali: «È vero – spiega il giocatore -, ma abbiamo una panchina lunga. Lo staff in questi mesi, e in particolare nei playoff, ha saputo dosare le energie con un minutaggio adeguato». Ma, ora, tutto si resetta, con tre, quattro o cinque partite da disputare in pochi giorni: «Siamo pronti a dare tutto, per riposarsi ci sarà tutta l’estate… Un po’ di stanchezza ovviamente c’è, ma abbiamo avuto alcuni giorni per recuperare».
Scendendo più a fondo, per Riismaa la squadra è pronta, dopo due serie impegnative: «Sono state sfide molto difficili e diverse, ma entrambe caratterizzate da un pubblico avversario molto caldo. Credo sia stato fatto un ottimo lavoro, per noi è stato allenante affrontare avversari così tosti. Tutta esperienza in vista della sfida contro Rimini».
Una squadra che Cantù conosce bene e che ha già battuto due volte in campionato: «A noi gli scontri diretti, a loro il secondo posto: ognuno può dire di aver vinto qualcosa in questo confronto. Mi aspetto una squadra molto solida e gara 1 darà già precise indicazioni sulla serie».
Per Riismaa il pericolo maggiore contro Rimini è… Rimini stessa: «La squadra è forte nel suo complesso. Ha un’ottima difesa che ha costretto Forlì a faticare nel trovare il canestro e ha tanti giocatori con punti nelle mani, oltre all’esperienza dei due americani e di un veterano come Marini. Ma anche a noi queste caratteristiche non mancano».
L’estone di Cantù, che disputerà per la prima volta la finale playoff di A2 - solo sfiorata tre anni fa quando giocava a Pistoia - può farlo anche da assoluto protagonista: «Sono abbastanza soddisfatto della mia resa, ammetto che ci sia stato qualche “up and down”. In generale, penso che il mio compito sia aiutare la squadra, in qualsiasi modo. Del resto, Cantù ha vinto anche quando io ho segnato poco, ma contro Rieti è servito un maggiore apporto offensivo: è andata anche bene, entravano tutti i palloni».
Ora, di slancio, c’è tutta la voglia di vincere dopo quattro anni in A2, con anche il peso di due finali perse: «Il peso di questa situazione lo sentiamo, così come le aspettative di una piazza abituata a una categoria diversa. Ma non devono diventare delle zavorre, anzi la pressione che innegabilmente c’è ed è tanta, deve solo darci la spinta per raggiungere l’obiettivo».
I consigli di Riismaa? «Come fatto con Bologna e Rieti, dovremo riproporre la nostra miglior versione: aggressiva in difesa e pronta a lottare fino alla fine per il proprio traguardo. Sperando anche di festeggiare in anticipo, consapevoli che non sarà semplice».
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