
Si chiama Qolossus 2.0 e sarà il primo computer fotonico con un cuore tutto italiano . Si tratta di una nuova tipologia di computer quantistico , capace di usare le particelle di luce , i fotoni , per eseguire calcoli impossibili per i computer tradizionali . La presentazione di Qolossus 2.0 è prevista in novembre a Roma ma a darne le prime anticipazioni è stato Fabio Sciarrino, della Sapienza Università di Roma, in occasione del Meeting annuale dall'Icsc - Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data and Quantum Computing.
“Il nome è un omaggio a Colossus , uno dei primi computer della storia e pioniere nel settore, ma declinato in ambito quantistico”, ha detto Sciarrino, che è anche leader dello Spoke 6 di Icsc dedicato ai temi della Modellazione multiscala e le applicazioni ingegneristiche. “In Qolossus 2.0 - ha proseguito - usiamo i fotoni come unità di calcolo , in sostituzione dei bit tradizionali, ma in questo caso i nostri fotoni possono trovarsi non solo in 2 possibili stati contemporaneamente , come per i qubit, ma in ben 24 modi ”.
Cuore del computer è un processore tutto italiano , realizzato da ricercatori dell’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Milano, al cui interno sono presenti una sorta di ‘ canali’ , percorsi al cui interno possono viaggiare e interagire i fotoni . Questa tecnologia particolarmente innovativa sfrutta i cosiddetti q udit , cugini dei qubit, che sono la versione quantistica dei tradizionali bit.
“Il nostro lavoro punta a esplorare nuove possibili soluzion i nel mondo delle tecnologie quantistiche , in particolare con la fotonica, che a differenza dei più noti computer a superconduttori permette anche un’ integrazione più facile con le comunicazioni ”. Proprio i fotoni sono oggi usati ad esempio nelle fibre ottiche per le comunicazioni e sono ad oggi i migliori corrieri anche per il trasporto delle informazioni quantistiche. “L’Italia -ha concluso Sciarrino – ha una grande tradizione nella fotonica , un settore che potrebbe rivelarsi una chiave strategica non solo per le tecnologie quantistiche nel complesso ma anche per sviluppare un punto di forza del nostro Paese nel contesto globale”.
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