In Italia transizione al 30%, 190 miliardi per adeguarsi

(ANSA) - MILANO, 06 SET - L'Italia può mettere in campo 190 miliardi di euro per adeguarsi agli obiettivi di decarbonizzazione fissati per il 2030, su cui è in linea al 30% circa, con un ritardo di 10 anni sulle rinnovabili. Lo si legge nello studio su 'Lo stato della transizione energetica in Italia: principi e policy per garantire sicurezza e competitività' presentato a Cernobbio da Edison e Teha.

Per farlo occorre adottare una "combinazione bilanciata e programmata di tecnologie mature e soluzioni strategiche per la sicurezza energetica", come i nuovi pompaggi idroelettrici, per ricaricare le centrali con l'energia non consumata, il nuovo nucleare e la cattura e stoccaggio della Co2 (Ccs).

"La transizione energetica è una sfida complessa - spiega l'amministratore delegato di Edison Nicola Monti - che coinvolge non solo il modo di produrre e consumare energia, ma anche la competitività industriale e la sicurezza del paese". A suo dire occorre "ridurre la dipendenza energetica e tecnologica dall'estero, valorizzare filiere nazionali come i pompaggi idroelettrici, e costruire partnership europee sulle tecnologie emergenti, dal nucleare di nuova generazione alla cattura della Co2", che insieme formano un "volano di crescita economica e industriale, coniugando sostenibilità, sicurezza e sviluppo".

"I dati raccolti - afferma l'amministratore delegato di Teha Valerio De Molli - ci forniscono un quadro chiaro e proseguendo con l'attuale velocità di implementazione, non saremo in grado di rispettare gli impegni assunti a livello nazionale ed europeo". "L'Italia - conclude - ha di fronte una sfida che non possiamo permetterci di sottovalutare, perché da essa dipende non solo la traiettoria della decarbonizzazione, ma la stessa capacità del sistema-paese di mantenere un ruolo competitivo globale". (ANSA).

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