La battaglia di Castelmarte: «Così abbiamo salvato la maestra»

Marcia indietro della dirigenza che voleva spostare l’insegnante a Ponte Lambro. Decisiva la raccolta di firme dei genitori e la protesta del sindaco

Castelmarte

Alla fine i genitori (e il paese intero) hanno vinto la loro battaglia: l’insegnante Sonja Tamagna, da 27 anni colonna portante della scuola elementare del paese, non verrà trasferita a Ponte Lambro. Una vittoria dell’intera comunità, resa possibile grazie alla durissima presa di posizione del sindaco Elvio Colombo che in un articolo pubblicato su “La Provincia” qualche settimane fa non aveva certo fatto ricorso alla diplomazia per difendere la sua comunità. A tutto ciò va aggiunta anche la raccolta firme promossa con determinazione dai genitori degli alunni.

Il sindaco Elvio Colombo, che si è sempre schierato in prima linea per difendere la scuola di Castelmarte, esprime con soddisfazione il proprio pensiero: «Già il dirigente precedente era tornato sui suoi passi dopo l’articolo e la raccolta firme, dicendo che l’insegnante sarebbe rimasta a Castelmarte, che era solo una valutazione in corso. Siamo molto contenti, logicamente, considerando i numeri degli alunni è stata spostata un’altra insegnante».

Una battaglia vinta, un successo che va ben oltre la semplice assegnazione di una docente, perché dietro c’è la volontà di un intero paese di non arrendersi e di difendere con forza la propria scuola.

Nei giorni scorsi, lo spostamento annunciato dell’insegnante da Castelmarte a Ponte Lambro aveva scatenato un’ondata di proteste. Il sindaco Colombo non aveva usato mezzi termini, citando in pratica Manzoni: “Non s’ha da fare, né domani, né mai”, dichiarando guerra aperta a una decisione ritenuta incomprensibile e ingiusta.

«Abbiamo a Castelmarte un’insegnante che è un punto di riferimento per tutti – aveva detto – Una decisione del genere sembrava mirare a indebolire la nostra scuola per chiuderla tra uno o due anni, magari accorpandola a quella di Ponte Lambro. Ma noi non ci stiamo». Aggiungendo poi: «La nostra insegnante è da vent’anni a Castelmarte, nonostante abiti in provincia di Monza e Brianza e faccia diversi chilometri tutte le mattine per insegnare da noi, una scelta che va rispettata, avrebbe potuto chiedere lo spostamento in un paese più vicino e invece è innamorata del suo lavoro e del nostro paese».

A confermare le preoccupazioni del primo cittadino, anche le parole dell’insegnante stessa: «È tutto l’anno che cercano di metterci in cattiva luce. Io sono da 27 anni a Castelmarte, seguo le classi dalla prima alla terza, se vado via si perde la continuità didattica», spiegava Sonja Tamagna .

Il tema era diventato centrale per la vita del paese, tanto da mobilitare decine di famiglie, che con una raccolta firme hanno dato forza alla protesta e spinto la dirigenza scolastica a rivedere la decisione: «Hanno firmato praticamente tutti i genitori della scuola – continua il sindaco -. Siamo soddisfatti del risultato ottenuto».

L’amministrazione ha continuato ad investire nella sua scuola anche negli ultimi mesi, intervenendo per esempio sul giardino esterno.

Castelmarte ha dimostrato di non essere passivo davanti alle scelte calate dall’alto. La comunità ha fatto sentire la propria voce, ha agito con coerenza e determinazione.

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